The Day After, neppure la Pasqua regala dolcezze al Genoa

21.04.2019 09:05 di Franco Avanzini   vedi letture

Pasqua è arrivata ma per il Genoa la passione non è finita. Sta diventando quasi un calvario questa parte finale di stagione per il Grifone. E va già bene che la Spal maramaldeggia in casa dell'Empoli cacciando i toscani agli inferi e soprattutto dandogli un bel colpo sulla testa sulle possibili speranze di salvezza. Ma c'è poco da gioire perché tutto ci si sarebbe attesi tranne che il Grifone dovesse sperare in "aiuti" altrui per mantenersi in rotta di galleggiamento. 

Una stagione nata così-così che sta terminando male, inutile girarci attorno. Un bomber ceduto dopo pochi mesi che, probabilmente, con le sue reti avrebbe già determinato la permanenza in Serie A dei rossoblu, un centrocampo poco fisico che ha patito, e non poco, la vivacità dei granata e un allenatore che sta via-via perdendo la bussola. 

Eppure il primo tempo aveva fatto ben sperare i tifosi presenti sugli spalti del Ferraris. In effetti quella porzione di sfida avrebbe dovuto chiudersi con il vantaggio del Grifone, sarebbe stato meritato; al contrario nella ripresa la formazione di mister Prandelli ha patito il gol subito e ha trovato soverchie difficoltà nel rialzare la testa. Certo alla fine Sirigu ha compiuto ancora una bella parata ma è pur vero che i granata a loro volta hanno avuto almeno due opportunità per incrementare il punteggio. 

E adesso? La prossima gara sarà a Ferrara contro la Spal. I ferraresi sono praticamente arrivati alla salvezza ma guai a credere che possano regalare qualche punto al Genoa. Ci sarà da combattere contro Floccari e Antenucci e via dicendo. Torneranno Biraschi e Pandev; non ci sarà probabilmente Sturaro, Prandelli dovrà nuovamente mischiare le carte per cercare di trovare la formula più adatta per riportare il sorriso ai sostenitori del Grifone. Non facile perché questa seconda sconfitta consecutiva mette in grave risalto come l'attacco abulico sia il vero problema di questa squadra. 

Senza mandare la palla in fondo al sacco diventa dura salvarsi anche perché ultimamente la retroguardia genoana almeno una rete la subisce sempre. San Pandev? San Kouamé? San Sanabria? o San Lapadula? A quale santo votarsi non lo si sa più ma certamente qualcuno in gol dovrà andare, prima o poi...

 


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