E adesso facciamo quadrato. Preziosi compreso

15.12.2019 13:22 di GianPiero Gallotti   vedi letture

L'ennesimo derby perso ha prepotentemente aperto una pesante crisi in casa rossoblù, come mai probabilmente accaduto negli ultimi anni.

Penultimo posto in classifica e quattro punti di distacco dalla quartultima in graduatoria a due gare dal termine del girone di andata.

E per di più con la trasferta in casa dell'Inter alle porte.

Questo il misero bottino messo insieme dal Genoa fino ad oggi.

Una situazione di classifica quindi estremamente preoccupante, che mai come quest'anno rende estremamente materiali gli spettri della serie cadetta.

Non è ancora giunto il momento di recitare il "De profundis" per il Grifone, a patto però che con il mercato di Gennaio si intervenga pesantemente per rinforzare questa squadra.

Ma quali saranno le reali intenzioni del presidente Enrico Preziosi?

Il massimo dirigente rossoblù da tempo sembra scomparso.

Non parla ai media, se non con un'intervista al giornale francese l'Equipe che ci sembra suoni un po' come uno sfregio alla stampa locale, e non si fa più vedere a Pegli, nemmeno in occasione del derby. Almeno così pare.

Certo qualcuno obietterà che se il presidente parla viene tacciato di essere bugiardo, e se non parla viene accusato di menefreghismo. Quindi qualsiasi cosa faccia verrebbe comunque attaccato.

Certamente vero.

Però il Grifone, la squadra più antica d'Italia, a Genova è una cosa estremamente seria.

Ed un Capitano non abbandona mai la nave che sta affondando. A qualunque costo.

Ci sembra che i tifosi abbiano dunque il diritto di sapere, direttamente dalla voce del presidente, quali contromisure intenda adottare per cercare di salvare la nave.

I recenti avvicendamenti nei ruoli societari, i cambi di allenatore ed i giocatori epurati stanno creando sconcerto in una tifoseria che non merita questa situazione.

Quello che questa tifoseria merita è invece chiarezza sui futuri piani societari. Chiarezza però dimostrata con i fatti, oltre che con le parole.

Preziosi in questo momento deve dunque tornare ad essere presidente, presente ed operativo a tutti gli effetti.

Perchè in una qualunque società, se manca il manico sono dolori.

E nel Genoa stanno accadendo cose da fantascienza: Agudelo e Pandev che a Lecce commettono incredibili sciocchezze finendo anzitempo negli spogliatoi lasciando la squadra in nove uomini e perdipiù con la stracittadina alle porte, Favilli che il giorno prima del derby accusa un affaticamento muscolare e Sturaro che invece si infortuna addirittura nel riscaldamento prima della gara.

Insomma roba da chiamare i Ghostbusters.

Se invece il presidente non se la dovesse sentire, o non lo volesse fare, allora che passi la mano per davvero. Siamo certi che, con un prezzo equo, qualcuno si farebbe avanti per rilevare la Società più antica d'Italia.

Altrimenti che torni ad essere il Joker e dia un segnale forte alla piazza e a tutto l'ambiente calcio che il Genoa è vivo e certamente non rassegnato.

Perchè senza un segnale forte, e i dovuti investimenti, sarà difficile convincere giocatori di categoria ad imbarcarsi sulla nave rossoblù per aiutarla a non affondare.

Preziosi, se vuole salvare il Genoa, dia dunque quel segnale.

Lo merita un popolo umiliato e sconcertato, al quale aveva promesso, al termine dello scorso campionato, di non farlo più soffrire.

Un popolo che ne ha viste tante e che non si tirerà di certo indietro per fare quadrato in difesa di quel Grifone in nome del quale ha sempre lottato e sopportato enormi sacrifici.

Salvare il Genoa dalla retrocessione, con umiltà e buonsenso, è ancora possibile.

Umiltà e buonsenso che vorremmo ci fosse però anche da parte di Thiago Motta. E' infatti vero che, al contrario di molti suoi colleghi, lui cerchi di far giocare al calcio i suoi giocatori (a tratti anche con buoni risultati), anche se probabilmente per il suo credo calcistico non ha gli interpreti adatti. Ma quello che soprattutto ci lascia interdetti è la sua ostinazione nel tenere di fatto fuori rosa giocatori che potrebbero invece dare il loro contributo alla causa rossoblù (vedi Barreca o anche Gumus, che ha sempre giocato in Champions League e in un attacco asfittico come quello rossoblù non riesce invece misteriosamente a trovare spazio).

Ci auguriamo che con il mercato di Gennaio anche queste situazioni si risolvano e la società dia al suo tecnico i giocatori che più servono al tipo di gioco messo in pratica.

Forza dunque presidente.

Dia quel segnale di cui parlavamo prima.

Perchè in caso contrario la retrocessione, con i conseguenti pesanti rischi societari, sarebbe inevitabile.

E lei sarebbe ovviamente il principale responsabile.

Gip


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