Enrico Preziosi: "Tornerò al Ferraris. Ballardini? Ho già deciso ma non dico cosa"

20.04.2018 15:43 di  Franco Avanzini   vedi letture

Il presidente del Genoa Enrico Preziosi questa mattina ha parlato del Genoa e di Ballardini a Santa Margherita Ligure questa mattina. Ecco quanto ha detto sul tecnico attuale del Grifone:

"Sulla riconferma di Ballardini è ancora presto per parlare. Ci sono ancora cinque gare da disputare. Ballardini è la terza volta che lo chiamo ma nessuno si è fatto una domanda perché un allenatore viene chiamato per due volte raggiunge l'obiettivo e non viene riconfermato. Poi viene chiamato una terza volta e comunque viene. Evidentemente perché ci sono relazioni e stime importanti. Ballardini ha fatto un ottimo lavoro. Per come eravamo messi non dico che eravamo mal messi perché la rosa non è da buttar via. E' mancato il manico. Juric mi ha deluso, ma sono certo che sarà un grande allenatore. Gli mancava l'esperienza per portare avanti una squadra come il Genoa e forse ho sbagliato a riconfermarlo. Io voglio bene a Juric, ora magari un po' meno visto quanto ci ha fatto soffrire. All'interno del campo e dello spogliatoio ha sempre dato tutto. Sono certo che prima o poi riuscirà. Peccato non abbia potuto farlo qui. Per l'anno prossimo so già quello che devo fare".

"Di certo non mi farò influenzare né dai giocatori né tanto meno dai tifosi stessi. Sono sereno perché qualunque decisione presa sarò sempre tranquillo. Nessun allenatore ha mai detto qualcosa contro Preziosi ma anche i giocatori. Nessuno è andato via da Genova sbattendo la porta. Vuol dire che prima di tutto è importante il comportamento. Poi ci sono i risultati. I tifosi hanno sempre ragione perché pagano il biglietto e devono individuare il colpevole. Io non sono contro chi mi contesta ma contro chi mi offende. Queste ultime non le accetto. Quando mi dicono Preziosi Vattene rispetto questa opinione ma non le offese. Do ragione ai tifosi che hanno sofferto invece di gioire e capisco la loro incavolatura. E quando mancano i risultati c'è un colpevole. E io mi assumo le responsabilità. Negli ultimi anni ho sbagliato. Le società non vivono però degli umori ma delle programmazioni"

Presidente Preziosi che prosegue parlando anche di qualche giocatore: "Quando prendi Biraschi dicono che non va bene perché viene dalla serie B ma poi arriva in Nazionale. Medeiros dicevano fosse scarto del Portogallo. Ma i tifosi sono così. Noi dobbiamo prendere le decisioni sul mio convincimento. Adesso c'è stato un attacco a Lapadula ma c'è già stato qualche cambiamento. Purtroppo Lapadula ha iniziato con alcuni infortuni e poi la nostra situazione non ci permetteva di fare esperimenti e quindi chiunque è stato penalizzato. Abbiamo visto Hiljemark che dicevano di mandarlo via e adesso è diventato una pedina importante. Ora mi auguro che da adesso e nel prossimo anno possano diventare importanti. Tornerò allo stadio dopo un anno così azzerando quanto ci sia stato di negativo. Se non sono venuto allo stadio è solo per evitare che i giocatori sentissero offeso il loro presidente. I giocatori sono sensibili, alcuni volevano che tornassi allo stadio. Io non volevo però condizionare ne loro ne Ballardini. Magari porterò un mio nipotino con me"

Sulla situazione stadio spiega: "Abbiamo dato mandato all'Amministrazione, stabilito un prezzo. Ho incontrato Ferrero e ne abbiamo parlato. I lavori sono enormi. Se fosse per me non metterei un euro. Qualsiasi cifra superiore che abbiamo nel nostro budget l'operazione non la facciamo. E' un grosso investimento che sarà condiviso con la Sampdoria. Adesso siamo obbligati a far ciò. Per diversa cultura, il genoano ama stare a casa sua prima di poter farsi poi il proprio stadio. Vorrei avere la casa del Genoa senza alcuna mescolanza"

Sembra quasi un no a Ballardini per il futuro. "Vostra deduzione. Non ho detto così. Dico solamente che non mi va di dire oggi. Devo parlare col tecnico, capire con quali giocatori si giocherà e con quali investimenti. Se questa cosa non sarà condivisa ognuno a casa propria. Io ho già deciso. Ho anche un piano che deve esser condiviso da qualunque allenatore arrivi. Vorrei non dare ancora un'annata come questa ai tifosi, un terzo anno così sarebbe atroce. Voglio esser straconvinto che non soffrirò più. Non andrò in Champions ma non vorrò più soffrire così".

Su Perin, il numero uno societario ha commentato: "Con Perin ci stiamo parlando. E' nato qua calcisticamente, è genoano dentro. Ha fatto il percorso che doveva fare. E' consapevole che se c'è una opportunità che ha lui piace io non posso trattenerlo. Ha ancora un anno di contratto, è una persona seria non andrebbe mai a scadenza di contratto. Se non ci saranno importanti opportunità per lui, e io spero non ce ne siano, resterà qua. L'anno scorso c'era Rincon che voleva andare via e andava a scadenza. Se un giocatore ha la testa per andare via, deve andare via. Qui non è questione del mercante, il mercante ci ha messo centinaia di milioni".

La scelta di Perinetti e il futuro del direttore generale: "Anche qui ho visto giornali che parlano di Perinetti altrove. Il rapporto con Perinetti non è un rapporto tra persone e presidente ma tra persone che si conoscono da 30 anni. Poi ci siamo lasciati per suoi motivi famigliari. Dopo l'ho richiamato e subito è tornato. La mattina dopo era da me. Questo dimostra che quello che non riesco ad avere a Genova, ce l'ho in tutta Italia a partire dalla Lega. Il rapporto con Perinetti c'è. Ha portato equilibrio e tranquillità Ascolto tutti i suggerimenti poi le decisioni le prendo io. Sappiamo quello che serve per il Genoa, qualcosa è già stato fatto".

Pepito Rossi e la tifoseria, grande affetto. "Parlavo stamattina di Pepito col mister. Non abbiamo fatto un gesto umanitario. Ma abbiamo pensato che se lo avessi recuperato sul piano fisico avevamo in casa un campione. Purtroppo non ha avuto ancora molte chance. Contro la Roma è entrato e subito ha fatto vedere buone cose. Era un mio dovere dargli una possibilità. Parlerò con lui e sarò felice se resterà".

 

 

 

 

 


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