Genoa, prove di formazione o solo suggestioni?

16.02.2017 18:11 di Franco Avanzini   vedi letture

Al Centro Sportivo Signorini, davanti al presidente Enrico Preziosi, al figlio Fabrizio e ad Omar Milanetto, il Genoa ha proseguito la preparazione in vista della gara di domenica contro il Pescara. Squadra seguita come al solito passo per passo dal tecnico Ivan Juric e dal suo staff. Subito alcune notizie sugli infortunati: Ntcham ha effettuato giri di campo e poi ha lavorato in palestra; Gentiletti si è recato pure lui nella tensostruttura del Pio per proseguire nell'iter di riabilitazione mentre Biraschi ha effettuato una prima parte con la squadra e quindi si è portato sul campo in erba sintetica per proseguire nel recupero completo dall'infortunio che aveva subito.

La squadra, dopo la riunione in sala video e il riscaldamento sul prato verde del campo ponentino, ha effettuato alcuni esercizi di carattere tecnico e tattico. Intanto esercizi a due tocchi con la formazione rossoblu divisa in due gruppi.  Poi difensori e attaccanti si sono divisi il campo: da una parte si è lavorato sulla parte difensiva con Izzo, Munoz e Brivio da un lato e Orban, Burdisso e Biraschi dall'altra parte con in mezzo Lazovic, Cataldi, Hiljemark e Laxalt. Esercizi seguiti direttamente da Juric.

Sulla metà campo opposta invece il vice Corradi dava istruzione alla fase d'attacco con Edenilson, Rigoni, Cofie e Beghetto oltre agli attaccanti che a turno andavano alla conclusione.

Infine una partitella alquanto interessante con un undici che potrebbe anche rappresentare, più o meno, quello che scenderà in campo all'Adriatico. Strana la disposizione in campo con 4 giocatori in linea per una difesa formata da Orban, Burdisso, Izzo e Laxalt (quest'ultimo molto arretrato) poi Lazovic, Hiljemark e Cataldi con Rigoni e quindi Palladino dietro a Simeone. A dirla coi numeri pareva un 4-4-1-1. Durante la partitella poi alcuni cambi con Pinilla per Simeone, Munoz per Burdisso, Laxalt per Beghetto con l'uruguaiano questa volta più alto nello scacchiere e infine Pandev per Rigoni. 

Tante le indicazioni date dal tecnico Juric ai giocatori sui giusti movimenti da tenere. Alla fine gara sui calci di punizione dal limite mentre l'allenatore restava a parlare con il numero uno societario con un abbraccio finale che lascia davvero ben sperare.  


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