Il Genoa di Juric in due immagini

23.08.2016 08:35 di Mirko Auteri   vedi letture

Bastano due immagini per raccontare il Genoa di Ivan Juric, una squadra che prima ancora che nel gioco dimostra di aver assimilato la visione del proprio allenatore nel modo stesso di intendere l’essere un calciatore e un gruppo.

La prima istantanea arriva a fine partita, quando al triplice fischio dell’arbitro si scatena la festa rossoblù. Tutti i membri della panchina si lanciano in mezzo al campo per festeggiare insieme e poi, tra abbracci e sorrisi, tutti sotto la Gradinata Nord a raccogliere i meritati applausi. In mezzo a questa euforia si vede un uomo lasciare la panchina a testa bassa e con passi decisi imboccare la via degli spogliatoi: è Ivan Juric, forse il principale artefice di questa vittoria visto che i suoi cambi sono stati determinanti. Eppure lui non cerca ovazioni e cori dal pubblico, quelli li lascia ai giocatori. In fondo sono loro i veri protagonisti. Quella del croato non è arroganza o menefreghismo verso i tifosi, piuttosto è il segno di un uomo che vuole guadagnarsi il rispetto non con parole e gesti clamorosi ma con lavoro e impegno. Anche perché la storiella di Juric copia di Gasperini inizia un po’ a stufare. Questo è il Genoa di Juric.

La seconda, forse il momento più bello e significativo della partita di ieri, arriva a una manciata di minuti dalla fine quando Juric richiama in panchina Darko Lazovic, autore di una buona prestazione fatta di tanto impegno e qualche ottimo spunto. Al momento della sostituzione il giocatore viene circondato dai compagni che gli servano pacche sulle spalle e complimenti mentre in mezzo al campo Rincon e Burdisso si sbracciano in direzione del pubblico per invitare tutti ad applaudire il compagno. Piccoli gesti che rivelano la compattezza del gruppo e dei suoi valori, umani prim’ancora che calcistici. A volte un applauso serve più di mille allenamenti.

 


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