La benzina dura mezza gara, poi affiorano i soliti limiti

13.12.2017 11:22 di Redazione Genoa News 1893   vedi letture

E' un'Atalanta da 6-- quella che espugna Marassi. D'altronde, è da tutto il campionato che i nerazzurri, forse perché distratti e stancati dall'avventura europea, in trasferta giocano sottotraccia e quasi sempre le buscano o faticano a pareggiare. Al Ferraris invece fanno bottino pieno, e se aggiungiamo che il Genoa per mezza gara si esprime come mai in questa stagione, si comprende automaticamente quale sia il divario tra le formazioni di centro classifica e quelle di coda.

Certo, ai punti il Grifo avrebbe legittimato almeno il pari, ma il calcio non è la boxe: se sciupi occasioni da gol clamorose e ti distrai in difesa, è normale che becchi. L'Inter, spesso irrisa territorialmente ma quasi sempre trionfante, lo dimostra quasi ogni domenica.

Ballardini, forse condizionato dall'irrefrenabile volontà del suo presidente di battere il nemico Gasperson, ha spinto la squadra all'attacco, mantenendo simile atteggiamento anche dopo l'iniziale vantaggio firmato da Bertolacci, di due spanne il migliore dei ventidue. Una tattica gradevole, se non fosse che già prima dell'intervallo si è accesa in molti genoani la spia rossa della riserva. Il pari nerazzurro è stato il solo episodio sfortunato della gara, poiché sul violento contatto tra Petagna e Zukanovic c'era forte l'odore di un fallo del centravanti, non rilevato neppure dalla Var. Ma nella circostanza Izzo ha dormito della grossa, consentendo ad Ilicic di mirare all'angolino in tutta tranquillità

Per il resto, il match si è snodato secondo le attese e la logica. Chi ha le individualità migliori alla lunga prevale pur senza brillare. Non è merito dei lombardi se Pandev, solo soletto davanti a Berisha ad inizio ripresa, lo colpisce in pieno come fosse un pupazzo del luna park e sulla ribattuta fallisce un comodissimo tap-in. E che dire del raddoppio ospite? Rigoni, suggellando la peggior prestazione da quando indossa il rossoblù, si dimentica di Masiello, concedendogli la deviazione decisiva?

Certo, se affronti Crotone o Verona basta passare in vantaggio per condurre in porto il match, ma appena il livello dell'antagonista, si alza, riaffiorano gli antichi limiti di una squadra che sta anche pagando una preparazione atletica (di cui il Balla non ha responsabilità) troppo blanda. Pandev e Taarabt non hanno mai superato l'autonomia di mezzo match, ma quando crollano alla distanza anche i compagni, certi quesiti occorre porseli.

Si capiva chiaramente che il gol di Masiello avrebbe abbassato il sipario sull'incontro nonostante mancassero circa 40 minuti al fischio di chiusura. Per la cronaca, nell'intero campionato il Grifo ha rimontato solo due volte lo svantaggio: la prima contro la Lazio perdendo ugualmente e la seconda contro la Roma, grazie al raptus di De Rossi. Nelle altre circostanze ha pesato l'inadeguatezza di un attacco già scarsamente cinico di suo e, perdippiù, in formato mignon. Come pretendere di ottenere il 2-2 nell'ultimo quarto d'ora puntando solo sui calci lunghi e alti dalla difesa quando i tuoi numerosi attaccanti e centrocampisti sono tutti, fisicamente, la metà degli avversari...?

Ribadiamolo, con quelle cinque imbarazzanti formazioni in fondo alla classifica, il Genoa non potrà temere la discesa agli inferi, ma qualche amara considerazione è ugualmente doverosa. L'Atalanta dimostra che, pur con minori spettatori allo stadio ed un incasso inferiore dai diritti televisivi si può giocare un buon campionato, disputare onorevolmente l'Europa League, estendere ulteriormente un centro sportivo gioiello e acquistare lo stadio cittadino. Il raffronto tra le due società, davvero disarmante, è ben più marcato di quello tra le formazioni in campo.

PIERLUIGI GAMBINO

 


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