Marroccu a We Are Genoa: "Il mercato? Seguita la linea del mister"

04.02.2020 22:01 di  Franco Avanzini   vedi letture
Fonte: TeleNord

Il direttore sportivo del Genoa Francesco Maroccu è intervenuto alla trasmissione "We Are Genoa" in programma su TeleNord intervistato dal collega Pinuccio Brenzini:"Il mercato è stato funzionale alle esigenze del club. Abbiamo seguito in pieno la linea dell'allenatore. Sono arrivati giocatori con attaccamento alla maglia e con spiccata personalità. Ci giocheremo le ultime 16 gare senza alcuna paura, l'autostima è cresciuta e lo dimostrano le ultime due gare". 

Su Thiago Motta e sul mancato arrivo di Tankovic, il diesse così si esprime "Non posso parlare di Thiago Motta o di Tankovic perché queste situazioni temporalmente sono arrivate prima del mio arrivo. Nessuna confusione o interferenze sul lavoro svolto da me ma tutto fatto secondo le volontà dell'area tecnica". Iago Falque e il suo infortunio: "Nel calcio occorre essere rispettosi dei ruoli. Al presidente del Torino Urbano Cairo (sue le dichiarazione ai propri tifosi che dava Iago Falque disponibile non prima di fine febbraio n.d.r.) non replico perché dovrebbe farlo il presidente Preziosi. Io vengo dal campo e i gol fatti oggi in allenamento mi dimostrano un'altra cosa. Iago deve solo rispondere alle richieste fisiche e tattiche del nuovo allenatore e ci regalerà grandi soddisfazioni".

Tanti prestiti per voi però una campagna di prospettiva: "In prospettiva l'acquisto di Parigini. La prospettiva la regala il settore giovanile. Se fossimo ben messi in classifica potremmo attingere alla grande da quella squadra. La prospettiva su certi acquisti non c'è ma sono solo finalizzati al raggiungimento della salvezza".

Sulla cessione di Agudelo e le accuse del presidente dell'Atletico Huila Perdomo, il diesse Marroccu spiega: "Se il Genoa non avesse ottemperato alle regole il Genoa sarebbe stato penalizzato. Non replico al presidente dell'Atletico Huila. Dico solo quello che avviene in Italia e in Europa e il Genoa ha rispettato le leggi". Sugli acquisti: "Tutti gli acquisti sono stati collegiali coadiuvati da Donatelli e da Marco Rossi. Ho proposto solo lo svedese Eriksson che ha una bella storia alle spalle. E' stato acquistato il 15 agosto 2011. Il Goteborg mi mandò le carte e i dirigenti svedesi mi chiesero di farlo giocare per una amichevole. Gli diamo l'ok anche se normalmente in Italia questo non avviene. Il giocatore segna una rete e poi si fa male. Nonostante ciò il presidente Cellino mi disse di tesserarlo. Ora sta bene, può giocare terzo di sinistra in una difesa a tre ma anche a centrocampo. Ha le spalle larghe per sostenere addosso la maglia del Genoa".

Sul mancato arrivo dell'attaccante: "Il vantaggio di questo mese di mercato è stato che i nostri attaccanti ci hanno fatto vedere di che pasta sono fatti, che possono far bene con noi. Dovevamo cercare giocatori di carattere. Il miglior mercato di gennaio lo fa chi non fa nulla. Il nostro vantaggio è stato cambiare l'allenatore qualche giorno prima dell'inizio del mercato. Così facendo alcuni giocatori non considerati sono stati rivalutati".

Sul caso Criscito spiega: "Il finale della storia è la parte più importante. Quello che rimane è che ha giocato con la fascia al braccio e ha fatto gol. Il passato non conta. Siamo tutti qui ora per la salvezza del Genoa. Mimmo ha fatto una scelta di cuore e il Genoa l'ha tenuto. Per il resto è difficile raccontare il mercato nei dettagli e non è eppure corretto".

La rosa è colma di prestiti. "In generale paradossalmente è quasi un vantaggio. Potranno avere sbocco i giocatori di livello che il Genoa ha nel settore giovanile. E' difficile vendere, comprare è più semplice". Su Soumaoro commenta: "E' un difensore centrale capitano del Lille. Un giocatore trattato da Roma e Lazio nel mercato estivo. Capitano nel mercato in maniera anche immeritata operazioni di questo tipo visto che noi eravamo ultimi ma siamo stati tempestivi nell'inserirci e sicuramente il difensore ci darà una mano a salvarci".

Sula scelta dell'allenatore: "Per buona norma è giusto che lo scelga il presidente. Dopo il numero uno, il tecnico è la persona più importante di una società calcistica". Tanti tecnici sbagliati dal Genoa in questi anni: "Non sono d'accordo - prosegue Marroccu - Ricordo Gasperini, Ballardini, Juric, Liverani". 

Iturbe non è arrivato, cosa è accaduto? "La vicenda Iturbe è stata un'operazione dell'ultimissimo giorno. E' arrivato il 31 e i test ci hanno detto che avremmo dovuto attendere del tempo per averlo con noi e di comune accordo, avendo Iturbe una richiesta del Pachuca, l'abbiamo lasciato andare. L'ultima gara l'aveva giocata il 24 novembre 2019". Sulla contestazione da parte della tifoseria: "Prendo questa situazione con umiltà. Non posso cambiare le sorti del Genoa o di un sentimento popolare ostico alla dirigenza. Ho letto l'ultimo comunicato. Entro nel mio ufficio di Villa Rostan con umiltà e leggere che è la più Antica d'Italia ed esserne il diesse non è da tutti. Non posso ergermi a paladino di nessuna crociata ma solo mentalizzare la squadra sull'obiettivo della salvezza. Tante società hanno patito situazioni simili verso la società. Credo che tutto, e me lo auspico, che tutto possa risolversi, salvo il fatto di avere il massimo rispetto verso chi la pensa diversamente".

Ultimamente al Genoa si è pensato più all'apparato commerciale che a quello sportivo, pensando soprattutto alle plusvalenze: "Io giudico il mio periodo storico e non trovo riscontri con questo tipo di gestione. Il presidente ha solo pensato di portare giocatori funzionali per il raggiungimento della salvezza e non di argomenti commerciali. Quando si trattano buoni giocatori si fanno buone squadre. Non trovo nulla di strano nel costruire una squadra comprando giocatori che poi possano essere venduti, vuol dire che sono bravi".

Società allo sbando? "Assolutamente no perché la società nulla ha tralasciato per cercare di raggiungere l'obiettivo. Arrivando in televisione posso dire che sono orgoglioso di esser direttore sportivo del Genoa. La gara di domenica è basilare per il nostro futuro. Dovremo vincere dopo i due pareggi esterni. Sarà una partita che chiuderà il cerchio dopo le precedenti prestazioni di Firenze e Bergamo".


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