Ottimo punto senza rimpianti ma con un altro centravanti...

10.11.2019 11:29 di Franco Avanzini   vedi letture

Quando l'acqua sale a fior di labbra, anche i rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato debbono essere soffocati. Il punto strappato al San Paolo è ricoperto di oro- zecchino, considerato il valore assoluto dell'avversario ed anche il pessimo momento attraversato da un Genoa ancora convalescente.

E' indubbio che aver affrontato un Ciuccio così immerso in problematiche ambientali e in formazione altamente incompleta va letto come un aiuto della sorte, che sarebbe stato delittuoso non capitalizzare. Certo,  le opportunità per sbancare lo stadio partenopeo sono state nitide, in particolare quella che Pinamonti ha delittuosamente sciupato da due passi a metà ripresa. Un centravanti di valore, spietato e cinico, avrebbe sfruttato da par suo l'occasione, utile per passare in vantaggio e anche per spezzare definitivamente il ponte psicologico tra i calciatori di Ancelotti ed un pubblico indispettito e pronto a contestare.

Il Grifo ha offerto una prestazione difensiva maiuscola specie nei centrali ed anche nel portiere Radu, ma tutti i calciatori scesi in campo hanno saputo stringere i denti e giocare una gara di sacrificio. Una menzione particolare va spesa ancora una volta per Schone, pur condizionato dalla prematura ammonizione, e per il giovane Agudelo, che – a parte un paio di ingenuità peraltro giustificabili – ha tenuto palla, creandosi più di un varco per azionare i compagni.

Raramente il Genoa ha sbandato, anche se in parecchie circostanze sono riaffiorati gli antichi limiti tecnici, che hanno impedito di assestare la spallata definitiva ad un avversario lontanissimo dagli standard di rendimenti abituali, piuttosto svogliato e frenato psicologicamente. I critici più severi non esiterebbero a sostenere che una formazione matura e concreta avrebbe fatto tesoro di una situazione generale favorevolissima, ma è giusto considerare il verdetto conclusivo come un punto guadagnato piuttosto che due lasciati per strada.

E' mancato il gol, ma non si tratta di una carenza trascurabile per un Genoa che per allontanarsi dal baratro ha assoluto bisogno di centrare il bersaglio grosso anche lontano da Marassi, quale che sia l'antagonista di turno.

Se non altro, una certa quadratura è stata trovata: una base importante su cui lavorare in futuro. Il blasone dell'avversario ha forse suggerito sia a mister Thiago, sia ai suoi giocatori di non ripetere gli errori tattici commessi di recente. Solo in qualche circostanza, durante la ripresa, quando la modestia contingente dei campani ha ingolosito gli ospiti, si è verificato qualche sbilanciamento che sarebbe potuto costare caro.

Poteva andare meglio, ma anche peggio. E' doveroso accontentarsi di aver mosso la classifica in un match che solo due settimane fa sarebbe stato considerato perso in partenza.

Il rientro di Cassata, a completare il centrocampo, ha consentito al mister rossoblù di proporre una squadra più dinamica ed equilibrata, con due esterni come Pajac e Ankersen efficaci nelle chiusure e pronti a riproporsi in avanti. Sin quando Pandev ha avuto fiato, il Genoa ha pure sviluppato trame di qualità, creando i presupposti per il colpaccio. Sarebbe forse bastato un terminale offensivo più insidioso e cattivo per aggiungere altri due punti in classifica, ma Thiago deve fare fuoco con la legna di cui dispone, ed aver deciso l'esordio assoluto del quasi diciottenne Cleonise nei minuti conclusivi è un segno di resa oltreché un invito alla società ad attivarsi din d'ora per reperire un centravanti accettabile sul mercato di riparazione.

Il punto raccolto permette di proiettarsi con ben altra fiducia allo spareggio salvezza di Ferrara, previsto dopo la sosta. Importante sarà calarsi nel clima di un match profondamente diverso da quello appena disputato, senza pensare che si tratti di un impegno più facile. Guai insomma a ripresentarsi in una versione troppo audace: più che quella di Napoli, è la prossima la partita da non fallire a nessun costo.

                        PIERLUIGI GAMBINO


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