Remember Genoa: tutti fermi! La palla rotola in porta, è gol!

14.04.2020 14:12 di  Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato. 

Sui campi di calcio si può vedere di tutto, ma proprio di tutto, comprese invasioni di campo isolate di qualche tifoso, ma anche di qualche animale che passando da quelle parti decide di farsi un giretto sul verde prato da gioco. Ci sono poi i tifosi che esultano, fischiano, lanciano improperi contro questo o quel giocatore oppure contro l'arbitro di turno; cori e sfottò sono all'ordine del giorno in ogni città. Ma quello che avvenne a Monza allo stadio Brianteo il 15 marzo 1981 ha dell'incredibile.

Siamo andato più indietro negli anni, e ce ne scuseranno i tifosi genoani più giovani, ma certe situazioni calcistiche che hanno toccato, positivamente, il Grifone vanno raccontate. Intanto dobbiamo dire che il Genoa era in Serie B, che alla sua guida c'era mister Gigi Simoni e che quell'anno la squadra riuscì poi a essere promossa. Diciamola tutta, era un gran bel Grifone, che meritò appieno il salto di categoria. 

Girone di ritorno: arbitrava Lanese di Messina e come al solito la squadra era stata seguita da moltissimi sostenitori. Tra i padroni di casa, che chiuderanno male l'annata retrocedendo in Serie C a causa dell'ultimo posto in graduatoria, giocavano elementi come Massaro, che poi diventerà un titolare fisso a Milano sponda Milan e Fiorentina, e Monelli, attaccante che giocherà pure lui con la Viola. In porta una conoscenza genoana, Enrico Cavalieri che era stato ceduto nell'estate precedente proprio dal Genoa al Monza.

Primo tempo senza reti con il Genoa che ci prova, ma non passa. Dopo due minuti della ripresa accade però l'incredibile. Arriva un fischio dagli spalti e tutti i giocatori si fermano pensando che a farlo fosse stato l'arbitro. Dalla panchina rossoblu parte una indicazione all'allora attaccante Roberto Russo. Più o meno gli viene "consigliato" di calciare in porta. Russo lo fa e manda il pallone in fondo al sacco. Il portiere avversario cavaliere non cerca neppure di parare quel tentativo perché credeva che il gioco fosse fermo. Nulla di più falso!

La giacchetta nera (allora vestivano proprio così i direttori di gara) fece cenno a tutti che lui non aveva fischiato nulla e che quella rete era dunque valida. Non si è mai capito da dove fosse arrivato quel fischio, ma di certo fu una "benedizione" per il Genoa che passò in vantaggio e poi a dieci minuti dalla fine raddoppiò chiudendo la contesa con la rete realizzata dal difensore Bruno Caneo. Di certo fu un caso più unico che raro, a memoria personale non ne ricordo assolutamente altri. 

Questa la squadra mandata in campo in quello "strano" pomeriggio: Martina, Gorin, Testoni, Caneo, Nela, Odorizzi, Manueli (dal 18' s.t. Lorini), Corti, Russo, Manfrin, Todesco 


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