Remember Genoa: una doppietta da sogno su un campo difficile

22.04.2020 15:37 di  Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato.

Sognare si può, sognare è bello, soprattutto se poi la realtà regala un obiettivo centrato. Certo, al Genoa non sempre gli obiettivi raggiunti hanno poi avuto sul campo la logica continuità; talvolta vengono spezzati da incomprensibili decisioni. Ma questa è una rubrica che garda solo alle cose belle e non ai problemi, di quelli vorremmo farne a meno, soprattutto in questo periodo buio e triste. 

Eccoci dunque a tornare, neppure di troppo, indietro con la mente e i flash che riportiamo riguardano una sfida e un giocatore soprattutto che ha vestito il rossoblu e che lo sta vestendo tutt'ora. Narriamo di una sfida giocata a Bergamo contro l'Atalanta da un Grifone allenato da mister Gian Piero Gasperini. E' il 17 maggio 2015, il sole è alto in cielo e al solito il tifoso genoano non manca allo stadio Atleti Azzurri d'Italia per una gara importante per davvero.

Atalanta in lotta per la salvezza, Genoa per avvicinare la zona Europa tenendo presente che Inter e Sampdoria, la giornata precedente, avevano perso le rispettive partite. La gara è emozionante, Pinilla segna su rigore per i locali e non esulta per rispetto dei suoi ex tifosi. Il Genoa non ci sta e si scatena. Pavoletti  pareggia deviando un cross dalla destra, poi Bertolacci segna con una rete di rara bellezza dopo aver scartato un avversario al limite dell'area e battuto il portiere avversario dopo avergli fatto una finta. 

A questo punto sale in cattedra un giocatore che, in quella stagione, aveva fatto faville. Arriva dalla Spagna, il suo nome è Iago Falque Silva. Due azioni sull'out di destra con Cherubin stordito dal suo dribbling e conclusione a giro con la palla sul palo lontano di Consigli che più che guardare non può fare. Esagerazione estrema per un giocatore che farà di quella annata il suo trampolino di lancio verso altri lidi. Ma mai come a Genova Iago Falque ha saputo esaltare le sue caratteristiche.

L'esterno di fascia regalerà altre chicche in quella stagione, mentre nell'attuale, fermata dal Coronavirus, ancora non aveva espresso altrettanto buon gioco anche se certamente il tempo sarebbe stato dalla sua parte e alcune di quelle azioni portentose le avrebbe di certo nuovamente mostrate ai suoi tifosi. Ma tornando a quella gara, il 4 a 1 conclusivo in fondo regalerà un sogno ai sostenitori liguri, ma non caccerà all'Inferno la Dea perché il Palermo, nel frattempo, superava al Sant'Elia il Cagliari consegnando la massima serie in maniera matematica ai nerazzurri di casa. 

Questa la formazione autrice di quella bella impresa: Perin, Roncaglia, Burdisso, Izzo, Edenilson, Rincon, Bertolacci, Kucka, Iago Falque, Pavoletti, Lestienne


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