Serie A, si protrae il tempo sulla decisione conclusiva

22.04.2020 14:31 di  Franco Avanzini   vedi letture

Tante domande, nessuna risposta. Il calcio cerca di capire quale possa essere il proprio futuro. La Serie A in particolare decide che è il caso di riprendere a giocare per portare a termine la stagione, ma i dubbi restano.

Restano perché la situazione generale, pur in lieve miglioramento, resta sempre difficile. Nuovi contagi possono essere dietro l'angolo e la salute di tutti deve essere messa in primo piano, al di là di un pallone che rotola su un prato verde. Che calcio potrebbe essere senza la sua essenza migliore, cioè il pubblico? 

Questa è un'altra situazione che andrà valutata bene. E' evidente che, se si riprenderà a giocare per portare a termine la stagione 2019/2020, lo si farà a porte chiuse. Un danno un po' per tutte le società, soprattutto per quelle, e il Genoa ne è un esempio, che poggiano molto sul calore dei tifosi. E quello non sarebbe calcio ma una esibizione senza il pathos dei cori, delle urla e delle coreografie.

Oggi intanto c'è stato il vertice tra il Governo e la FIGC proprio per dibattere se riaprire al mondo pallonaro oppure, per questa annata, chiuderlo definitivamente. Come si sa,  e si è ampiamente scritto e detto ovunque, si preme per tornare a giocare. Ma intanto saranno da stabilire le modalità degli allenamenti, ci vorranno almeno tre settimane per riportare ad una condizione accettabile i calciatori.

Gradualmente si potrà tornare nei centri sportivi per riprendere contatto con il manto erboso, magari inizialmente singolarmente o a gruppi molto limitati e poi, solamente in un secondo tempo, con le rose quasi al completo.

Il ministro Spadafora ha spiegato come: "Si potrà aprire agli allenamenti gradualmente, ma per quanto riguarda la ripresa dei campionati valuteremo assieme alla Protezione Civile e al comitato scientifico".

Insomma l'incontro odierno potrebbe regalare un nuovo passaggio, forse definitivo o forse no, sulla decisione conclusiva su come e quando riprendere l'attività sportiva oppure se rimandare il tutto a data da destinarsi. 

E' naturale che al primo posto, con grande distacco, resti la salvaguardia dei giocatori ma non solo, visto tutto ciò che ruota attorno al calcio e alle persone che lo frequentano regolarmente.

Senza una adeguata e certa tutela per tutti, anche il calcio dovrà fermarsi, almeno per questa annata, in attesa di tempi migliori.


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