Un Ferragosto un po'..così

15.08.2018 10:44 di Franco Avanzini   vedi letture

Mare, sole, ombrelloni, risate e grandi mangiate in spiaggia, questo era il Ferragosto pensato sino all'altro ieri dai genovesi. Poi ieri il disastro del Ponte Morandi e tutto si è tacitato con la voglia di festeggiare la giornata principale dell'estate 2018 completamente evaporata, un po' come accaduto a quel pilone autostradale. Nottata di lavori in Val Polcevera, una vallata che è divisa completamente dal resto della città per l'impossibilità di transitare per via Walter Fillak, l'arteria che la collega a Sampierdarena e quindi al resto della città.  

I soccorritori hanno proseguito a scavare, a cercare di mettere in sicurezza l'area, tra lamiere contorte delle auto e dei camion piombati giù in quella "maledetta" giornata di ieri. Gli sfollati, coloro che hanno lasciato le auto sul ponte ma anche coloro che hanno dovuto abbandonare le case sotto il ponte rimasto in piedi,  sono stati condotti nelle sistemazioni protette. Sono 37 i morti accertati e purtroppo, tra questi, ci sono anche 3 bambini, le vittime più innocenti, quelle che non vorresti mai scrivere.  La speranza resta quella di trovare altre persone vive, da trarre in salvo. Le ricerche proseguiranno anche oggi; la speranza resta l'ultima a morire.

Il calcio passa inevitabilmente in secondo piano. Il Genoa ieri ha annullato l'allenamento previsto al Centro Sportivo Signorini, oggi riprenderà regolarmente ma sicuramente non ci saranno i sorrisi dei giorni scorsi, la tristezza resterà ancora ad attanagliare i volti dei giocatori; soprattutto di quelli che quel ponte lo hanno sempre attraversato per giungere al campo di allenamento, capitan Criscito in primis. 

   


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