Lazovic lo tenta e Pairetto ci va a nozze ma poi...

16.10.2016 19:20 di Carlo Dellacasa   vedi letture

Errare humanum est, perseverare diabolicum. Lo dicevano i latini che la sapevano lunga sulla natura umana.

Lazovic in poco più di trenta minuti combina la frittata con due ammonizioni quasi inutili: la prima evitabile, la seconda ingenua. Fatto sta che il Genoa si ritrova per l'ennesima volta in inferiorità numerica e questa volta senza troppe recriminazioni da fare, almeno se, manuale alla mano, si analizzano i falli commessi dal laterale rossoblù.

Non finisce però così la partita: dopo quel momento si percepisce come l'arbitro abbia perso smalto.

Il Genoa non fa sfracelli proprio per l'uomo in meno, ma mantiene comunque alto il baricentro del suo gioco. Arriva così un primo episodio discutibile: Simeone e Bellusci entrano in contatto in area con la palla già lontana. Sulle prime sembra un banale incrocio con inevitabile scontro dei due, ma a riguardare bene si capisce come mai il giovane attaccante rossoblù rimanga a terra tenendosi lo stomaco. Il difensore toscano infatti - le immagini lo documentano - allarga il gomito proprio per colpirlo. La terna (quaterna o cinquina) arbitrale nulla vede.

Nel secondo tempo Laxalt straripante in piena corsa viene abbattuto in maniera grossolana da un recupero disperato a fil di linea laterale da Saponara. È il simil fallo di Dzemaili di qualche domenica fa. Basterebbe cercare nel taschino il cartellino rosso per dare nuovo equilibrio alle due formazioni. Il cartellino più grave ci starebbe eccome, eppure Pairetto estrae solo il cartellino giallo.

Ultimo episodio: Bellusci prova un'improbabile rovesciata per fermare Ninkovic. La palla sbatte sul viso del genoano che si invola verso l'area. Fischio dell'arbitro e fallo a favore dell'Empoli. Motivo? Probabile una carezza del genoano che fa andare giustamente Juric su tutte le furie. Allenatore espulso - e due - e la consapevolezza che oggi fosse una partita stregata.

Tre episodi che avrebbero potuto cambiare il corso della partita, sarebbe bastato vedere e applicare il regolamento. Tre indizi che portano ad una prova, la prova che questo Genoa deve dare più del massimo per superare anche delle avversità imponderabili. Potrebbe bastare poco per cancellare tutta questa amarezza: la prossima sfida è il derby.


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