Buon compleanno eterno amore

07.09.2019 00:01 di  GianPiero Gallotti   vedi letture

Non è facile scrivere su qualcosa che riguarda il Genoa.

Al di là infatti delle capacità più o meno marcate dell'autore, se dovessimo scrivere di cronaca sarebbe più semplice: c'è un fatto e lo si racconta. Punto.

Se scrivessimo invece di politica o di economia le cose comincerebbero forse a complicarsi. Troppe sfaccettature. Ma chi ne scrive riuscirebbe però comunque ad entrare in sintonia con il lettore che sa che, leggendo una certa firma, troverebbe argomentazioni in linea con il proprio pensiero.

Ma descrivere le emozioni che da 126 anni una maglia a quarti rossoblù riesce a far provare a chi quei colori li ha nel proprio DNA, credo sia praticamente impossibile.

Con chi quei colori li ha nel cuore si può stabilire subito una certa complicità ed empatia, ma chi invece non condivide la stessa passione, probabilmente non riuscirà mai a capire perchè tanti giovani e meno giovani, uomini e donne, esplodano in un vulcano di emozioni dietro a undici ragazzi in mutande che rincorrono un pallone.

Misteri del calcio, anzi misteri del Grifone.

Perchè il tifoso genoano, supporter della prima squadra di calcio in Italia, ha probabilmente qualcosa di speciale, che lo rende unico, nel bene e nel male.

Per il Grifone, animale mitologico degno simbolo di un tifoso particolare come quello rossoblù, si fanno infatti cose incredibili, folli, geniali e parossistiche.

Nel nome di quella Maglia a quarti sono nati grandi amori e fraterne amicizie, si sono spese ore di sonno, soldi e tempo per preparare una trasferta o anche solo per ritrovarsi fra compagni di fede davanti ad una tv.

Ci si è arrabbiati ed esaltati, si è perso la voce e si è pianto di gioia e di disperazione.

Per troppo amore si sono anche commessi degli errori, magari si è litigato anche fra compagni della stessa passione.

Ma tutto per amore di quel simbolo che il genoano porta indelebilmente nel cuore.

No, non ci si può neanche provare a descrivere l'emozione che ha fatto provare un gol di Meroni, oppure di Skuhravy, di Aguillera, o di Milito (mamma mia che pelle d'oca ancora adesso nel ripensare ad esempio al famoso gol del "due contro . . . zero"), per non dimenticare quello di Boselli.

"Vedi cara, è difficile capire, è difficile spiegare, se non hai capito già". Ecco, questo verso di Francesco Guccini, tratto dal brano "Vedi cara", descrive forse nel modo migliore l'impossibilità di spiegare l'incredibile intensità di certe emozioni.

Emozioni che invece i tifosi rossoblù conoscono bene e rinnovano ogni settimana, ogni giorno, in una splendida condivisione di alchimie, consapevoli di inseguire forse solo un sogno.

Un sogno luminoso incollato nella notte.

Ma un sogno che rappresenta il senso di aggregazione e di appartenenza di un intero popolo.

Un popolo che non smetterà mai di credere che, come l'alba arriva sempre a spazzare via anche la notte più buia, anche questo sogno più recondito un giorno possa diventare realtà.

Buon compleanno dunque vecchio Grifone.

E auguri a tutti coloro che condividono le emozioni che ci regali da 126 anni.

Gip


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