GENOA ARRABBIATO E IN FIDUCIA PRONTA LA “MISSIONE AGGANCIO”

08.03.2024 13:06 di  Radazione Genoa News 1893   vedi letture

Dopo i veleni degli ultimi giorni, provocati dall'indegno arbitraggio del signor Ayroldi, il mondo Genoa volta pagina. Rabbia e dispetto lasciano il passo ad altri sentimenti, ben più edificanti: in primis l'orgoglio e la consapevolezza dei propri mezzi. Sì perché aver messo paura alla capolista, abituata da mesi a collezionare storiche goleade, induce a gonfiare il petto e, soprattutto, a prendere atto di essere entrati in una nuova dimensione.

Lo scettico (rosso)blu continuerà a sostenere che contro le “grandi” il Grifone si esalta sempre, ma è con le provinciali che ci si gioca una classifica prestigiosa. Tutto vero, ma il Genoa recentemente ha liquidato a Marassi il Lecce e l'Udinese e contro il Toro si è imbattuto in una muraglia di colossi.

Il Monza vanta un punto in meno dei granata, probabilmente non è inferiore (anzi...) a produttività offensiva, ma presenta in fase di copertura punti deboli che i rossoblù possono certamente sfruttare.

La classifica recita che in caso di successo avverrebbe un nuovo aggancio in vetta alla colonna di destra, con... vista privilegiata sul decimo posto, occupato proprio dalla banda di Juric, ormai separato in casa dal presidente Cairo.

Intendiamoci: nessuno pretende dalla banda di Gila, matricola nel massimo campionato, un piazzamento così onorevole, ma l'appetito vien mangiando e la leggerezza d'animo derivante da una salvezza ipotecata con larghissimo anticipo può essere il prodromo verso conquiste inopinate.

Il mister biellese ha solo un'incombenza: decidere a chi affidare momentaneamente le mansioni dello squalificato Vasquez, il quale – mannaggia – è tra gli uomini più in forma e, inoltre, negli ultimi tempi (vedi la rete a San Siro ma non solo) ha iniziato a procurare mali di pancia ai portieri avversari. La sostituzione dovrebbe, sulla carta, toccare a Vogliacco, che si sta prodigando per completare l'ambientamento al massimo campionato, così diverso dalla cadetteria, nella quale ha furoreggiato. Il pugliese per ora non offre identiche garanzie rispetto a Dragusin e neppure al messicano, ma non è mai tipo che finisca sotto la sufficienza. Toccherà al trainer decidere se inserirlo a destra o se spostare di versante De Winter.

Inoltre Martin è in dubbio per un affaticamento muscolare: Spence si sta scaldando per avvicendarlo.

Per il resto, sulla scia della maiuscola prestazione offerta al Meazza, ci si avvia ad una conferma in blocco dei giocatori restanti, anche se poter finalmente disporre di alternative all'altezza sia a centrocampo, sia in avanti da una parte tranquillizza e dall'altra induce a qualche riflessione supplementare. Dunque, l'invito a tenere le antenne dritte è rivolto ai vari Malinovskyi, Strootman ma anche Vitinha ed Ekuban.

Proprio il portoghese, brillante nella sua breve apparizione alla Scala (con annessa rete annullata per offside), è sotto la lente di Gilardino per un'eventuale mossa atta a cambiare modulo e sviluppo del match. L'altro osservato speciale è il suo pari ruolo Gudmundsson, che ormai da un mese abbondante regala solo esigui scampoli della sua classe. Di sicuro, rispetto al girone di andata, è maggiormente controllato e probabilmente sta accusando un fisiologico calo di condizione. Da escludere, invece, un suo disamoramento dovuto alla mancata cessione alla Fiorentina: non è proprio il tipo.

Di certo, con la formazione base o con qualche ritocco cammin facendo, questo Genoa ha i mezzi per restituire pan per focaccia al Monza, guidato da un ex apprezzatissimo come Raffaele Palladino, altro tecnico emergente. Il suo confronto diretto con Gila è un altro motivo di vivo interesse della contesa. Due allenatori emergenti, soppiantati – risultati alla mano – da un altro collega sulla cresta dell'onda, Thiago Motta, ma pur sempre meritevoli delle attenzioni a loro rivolte in sede di calciomercato.

Le idee tattiche non sono collimanti. Del genoano si conosce la fedeltà alla difesa a tre, mentre il biancorosso si è indirizzato ormai stabilmente sulla 4-2-3-1, suggerita anche dalle caratteristiche dei calciatori a disposizione. Il Monza ha trovato nel ruvido gigante Djuric l'ideale terminale delle proprie trame, nobilitate dalla qualità di trequartisti del calibro di Carboni (sontuoso prestito interista), Dany Mota e Colpani (altro elemento sulla rampa di lancio), ispirati dal fosforo di Pessina e protetti dal giovane coloured Bondo, rilievo dell'infortunato Gagliardini. Meno competitiva appare la retroguardia, imperniata sul veterano Izzo, che proprio nelle file genoane imparò l'arte del pressing fuori area, alla Cannavaro. Di rilievo le doti del portiere Do Gregorio, che si sta giocando una convocazione in azzurro e l'eredità di Sommer alla guardia dei pali interisti.

Sulla carta, Genoa-Monza è un match tutto da gustare e mai come stavolta la differenza potrebbe scaturire dagli spalti. Ls squadra biancorossa può solo sognarseli tifosi così numerosi, appassionati e incidenti.

                      PIERLUIGI GAMBINO


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