Momenti di storia: Claudio Casanova, ricordo di un campione

10.03.2019 18:14 di  GianPiero Gallotti   vedi letture

Settimo appuntamento per la nostra rubrica "Momenti di storia", curata per noi dal grande tifoso e appassionato di storia rossoblù Francesco Venturelli, che come sempre ringraziamo.

Buona lettura:

 

Claudio Casanova, ricordo di un campione

 

Vorrei scrivere di un Grande, che ha onorato la maglia rossoblù agli inizi del ‘900, al quale una sorte particolarmente avversa lo ha privato della possibilità di militare nel leggendario Genoa degli anni ’20, e purtroppo anche della vita stessa.

Parlo di Claudio Casanova, genovese, che comincia a giocare da ragazzo nella Libertas di Cornigliano nel ruolo di terzino destro, mettendo in mostra meriti notevoli che non sfuggono ai dirigenti del Genoa, i quali lo arruolano immediatamente nei boys rossoblù.

Nel Genoa, Casanova gioca la prima partita coi nuovi colori nel ruolo di terzino destro in terza squadra. Il suo debutto è una rivelazione. La domenica successiva è promosso subito in seconda squadra contro l’Internazionale e la dura gara, estremamente impegnativa, giocata dal “nostro” con grande personalità, gli apre la via alla tanto agognata carriera calcistica.

Dopo un altro incontro ancora nelle riserve, contro il Milan, dove si conferma sempre più atleta di valore superiore, viene successivamente promosso in prima squadra, a far coppia col mito De Vecchi, “Il Figlio di Dio”.               

Nel Genoa disputa le tre stagioni che precedono lo scoppio della prima guerra mondiale, formando con De Vecchi una formidabile coppia di terzini, la migliore in quel momento in Italia.

Vince il campionato del 1915, vestendo anche la maglia della nazionale. Ancora giovanissimo è il miglior terzino destro d’Italia, incarnando il vero tipo del giocatore disciplinato, serio e rispettoso.

Ha una grande ammirazione per De Vecchi, dal quale riceve preziosi consigli utili al suo perfezionamento nel ruolo. Ammaestrato alla scuola e all’esempio del “figlio di Dio”, apprende tutti i segreti del calcio e mette vantaggiosamente a profitto le eccezionali doti fisiche delle quali dispone.

Come capita spesso ai campioni, Claudio Casanova ha un particolare che fra tutti lo distingue: quello di un efficacissimo gioco di testa, che gli permette di intervenire nelle situazioni più pericolose per annullare l’insidia avversaria con rimandi spettacolari.

Casanova fa il suo esordio in prima squadra nel Genoa il 6 aprile 1913 a soli 17 anni.

Mister Garbutt coraggiosamente lo manda in campo nell’incontro più importante del campionato, contro la fortissima Pro Vercelli. Incontro che il Genoa perde proprio per una sfortunata autorete del suo giovane campione, che comunque gioca una grande partita guadagnando immediatamente, senza mezzi termini, il posto da titolare.

Le sue grandi capacità lo portano anche a indossare, in coppia col leggendario De Vecchi, la maglia della nazionale, dove fa il suo esordio il 17 maggio del 1914 contro la forte Svizzera.

L’Italia vince 1 a 0 e gran parte del merito della vittoria va alla magnifica partita disputata dalla coppia di difensori rossoblù De Vecchi e Casanova.

Poi partirà per la grande guerra, dalla quale non tornerà più.

La rivista Genoa Club del 1921 lo ricorda dicendo: “Ora Claudio Casanova non è più. La morte ci ha ghermito uno dei nostri più cari compagni quando nella primavera della vita era accorso a portare il suo valido aiuto alla Patria in pericolo. Ma se egli è scomparso, se i suoi amici e i suoi ammiratori, che erano legioni, non potranno più correre ad applaudirlo e ad ammirarlo, le sue doti e la sua figura non saranno mai più dimenticate dai soci del Genoa Club, i quali commossi rimpiangono ancor oggi le virtù del caro scomparso”.

Purtroppo da molti anni invece Claudio Casanova è stato colpevolmente dimenticato.

E’ un figlio di Genova, che ha fatto grande il Genoa e che ha dato in giovanissima età la vita alla Patria nel corso di una guerra terribile, che i responsabili delle sorti dell’Italia, a parere di molti, non avrebbero mai dovuto dichiarare.

Sic transeat gloria mundi, verrebbe da dire.

Ma io voglio sperare che prima o poi Claudio Casanova, lungi dall’essere dimenticato, otterrà invece quel riconoscimento che merita nella grande Leggenda Rossoblù.

Con De Vecchi ha costituito la più forte coppia di terzini della storia del Genoa e una delle più forti della storia del calcio italiano.

Onore al merito. 

 

Francesco Venturelli

 

 


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