Le ferite che fanno più male

21.01.2020 12:13 di Luca Canfora   vedi letture

E' una frase che ho scritto in una delle mie canzoni. Una canzone dedicata a Genova. Ma a me piace mescolare tutto, la vita, i sentimenti, le cose "serie", le cose meno "serie", le cose buffe, gli aspetti grotteschi, pittoreschi, particolari, in una grande pentola in cui tutta la vita apparentemente si confonde e si perde, in realtà, almeno nelle mie intenzioni, prende forma, significato, spessore.

Ed ogni parola, frase, che scelgo, ha questo significato.

Le ferite che fanno più male... sono quelle inflitte da me. A me stesso. 

E non vale solo per me. Se ci pensate bene vale anche per voi. Non sono le persone che ci deludono, siamo noi che deludiamo noi stessi, proiettando bisogni, aspettative, speranze, per i quali altri non possono, e nemmeno devono, essere all'altezza. Non possono perché quasi sempre i nostri bisogni, aspettative, speranze, sono troppo grandi per chiunque, e non è giusto chiedere agli altri di essere a quella "altezza". Non devono perché è un peso, spesso, che non ha motivo di essere portato da altri, che giustamente hanno, come noi, una vita personale, complicata, da portare avanti.

Tuttavia accade, accade sempre, accade da sempre, ed accadrà anche domani. Non è facile essere "giusti", verso gi altri, non è facile essere onesti, verso se stessi. Siamo uomini, piccoli uomini aggrappati alle ringhiere della vita, bagnati dalla pioggia, graffiati dal vento, stremati dal freddo. 

Il segreto, credo, sia concedere agli altri le attenuanti, le giustificazioni, le debolezze, che con facilità concediamo a noi stessi. Ma è dura, è molto dura, quando la ragione ha argomenti così fragili, e l'istinto è così stupido, elementare, animale.

Io ci lavoro da un milione di anni, ma sono sincero, mi racconto una marea di cazzate, devo dire che a volte mi trovo anche convincente, divertente. Ma in fondo continuo ad essere il mio più grande nemico. Forse un pochino mi piace anche, avere un nemico da combattere mi aiuta a tenere alte le difese, ad avere la rabbia giusta per proseguire la mia strada, per trovare nuovi stimoli, nuovi orizzonti da osservare. Ma è faticoso, molto faticoso.

Ed il Genoa? Beh... il Genoa è la squadra giusta per me. 

C'è stato un tempo in cui ho conosciuto la depressione, l'ansia patologica, la debolezza più profonda del'animo, lo sconforto. Una fase della vita abbastanza oscura e spaventosa da cui sono uscito così. Con le parole, con le canzoni, con la musica, con la totale perdita di pudore, di compromessi, di introversione. Ne sono uscito tirando fuori quasi tutto.

Quasi.

Il Genoa è la squadra giusta per me perché l'amore fa male. Fa male dappertutto, alla testa, alle braccia, alle gambe, allo stomaco, alle orecchie, al naso. Fa male dappertutto. Qualunque forma di amore fa male. Eppure non possiamo farne a meno, lo cerchiamo, lo rincorriamo, lo pretendiamo, lo vogliamo, lo subiamo. 

Perché c'è una cosa che fa più male, molto più male. Qualcosa di più subdolo e letale. E' l'assenza di amore, cioè di dolore, per qualcosa, per qualcuno, per una idea, una chitarra, un gatto, un criceto, un uomo, una donna, un lavoro, un abito, un'automobile, una moto, ma metteteci tutto quello che vi va. Siamo spenti, siamo finiti, siamo morti, nell'istante esatto in cui qualcosa, qualunque cosa, non ci faccia sentire incompleti, finiti, senza luce, senza ansia, senza dubbi, senza futuro, senza meta, senza bisogni, senza neppure dolore.

Grazie a Dio io non mi sono mai sentito così. Io vivo di ansia, di incompletezza, di ricerca della luce, di dubbi, di mete irraggiungibili, di bisogni da soddisfare, di dolore, di sogni che non posso raggiungere, di delusioni che non posso raccontare, di aspettative che vengono regolarmente deluse, soprattutto da me stesso, di debolezze insopportabili, di paure stupide, di futuri che non vedrò, di parole, di musica, di ipotesi, di suggestioni, di passioni.

Sto male, malissimo, da sempre. Cioè sono fortunato, sto benissimo.

Il Genoa è a 2 punti dalla salvezza, e davanti ho 4 mesi stracolmi di tutto questo. Chi, in campo, vuole perdersi questi quattro mesi pieni di "vita" vera faccia pure, sarà la sua ferita più grande domani. E se la sarà inflitta da solo.

Noi, qui fuori, non ce li perderemo per niente al mondo.

E' il nostro Genoa, è la vita signori, è l'amore che cerchiamo. 

Da sempre.

Forza Genoa.

   Luca Canfora


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