Santo Stefano D'Aveto Rossoblu 2017

23.08.2017 16:02 di Luca Canfora   vedi letture

Non ho voglia di inventare un titolo ogni anno, quindi siccome ormai è tradizione che faccia il mio articolo alla fine delle vacanze estive a Santo Stefano d'Aveto con i miei ragazzi, lascerò ogni anno lo stesso titolo cambiando solo l'anno finale.

:-)

Eccoli qui, o almeno ecco una piccola rappresentanza di questi ragazzi. Direte voi, sono genoani? Non tutti, non tutti, la maggior parte, come sempre su Genova e provincia, ma non tutti. Ah ah. Vedete il primo da sinistra, Enrico, quello che lo scorso anno nella foto portava con eleganza e classe le corna che un genoano gli faceva da dietro? :-) Ecco, lui è un... un... insomma dai... avete capito... è un! Guardate che sguardo perso, che sorriso indifeso ed inconsapevole, che fisico da... da... ecco... da ciclista! Ma è un bravo guaglione, l'importante è che sia sempre in minoranza e non alzi la cresta! Poi c'è Sebastiano, grande genoano, grande ragazzo, simpatico, educato, atleta impeccabile, insomma è genoano! Lo si vede dallo sguardo attento, acuto, intelligente, consapevole, dal fisico prepotente. Poi c'è Michela, è inutile che vi dica per che squadra tifi, basta guardarla, e basta ascoltare come si prenda gioco per tutto il giorno di Enrico, che deve subire in silenzio.

Ce ne sono molti altri, di ragazzi e di ragazze, di bambini e di bambine, qui a Santo Stefano. E' una specie di Isola che non c'è, questo posto, nel mese di agosto. Le mini olimpiadi dei fratelli Alessandro e Maurizio Giacobbe, aiutati dai ragazzi più grandi (alcuni sono proprio quelli di questa foto), sono momento e punto di aggregazione ormai istituzionale, punto di ritrovo e di riferimento per tutti i bambini ed i ragazzi che invadono felicemente la Cortina d'Ampezzo della Liguria in questo periodo. Il centro sportivo, quest'anno rinnovato da un nuovissimo campo da Basket, campo da tennis e campetto a 5 al coperto, un campo ad 11 in erba naturale che verrà rinnovato totalmente in settembre, giardini per i più piccoli e campo da bocce per quelli più maturi, una moderna pista di pattinaggio su ghiaccio in sintetico, più svariate altre attrazioni serali come gli spettacoli musicali e di ballo nella piazza principale, fanno di questo luogo qualcosa di unico e speciale.

Anche io ormai da due anni faccio un mio personale campo estivo di calcio con i ragazzi tra i 9 ed i 13 anni, in collaborazione con le mini olimpiadi, e devo dire che non sapevo quanto amassi i bambini, i ragazzi, e questo posto, prima di allora.

Vedo qui una gioventù pulita, spesso criticata ed accusata di superficialità, di arroganza e disimpegno. Ma io vedo volti sani, pieni di speranza e di vita, vedo gioia e passione, lavoro e bisogno di appoggio, qualcosa che mi ricarica e mi fa ritrovare entusiasmo, fiducia nel mondo, nel futuro, in questo nostro Paese.

Non avrei mai immaginato di ritrovarmi "grande" così presto, di leggere nello sguardo di questi ragazzi, dei miei bambini, quel bisogno di trovare le risposte che forse non hanno, non ho, non abbiamo, il coraggio di ammettere di non avere. Io ne ho trovato faticosamente e dolorosamente qualcuna, solo qualcuna, con il tempo e molta fatica, e delusione, le altre le cerco nei loro occhi, mentre loro si illudono di trovarle nei miei. E così entrambi, senza saperlo, ci aiutiamo vicendevolmente a vivere, a sopportare la fatica del vivere, le ingiustizie, le incomprensioni, i dolori, le delusioni.

Forse non si vede, non si nota, nascosto tra le mie battute dissacranti, quanto io abbia bisogno del vostro entusiasmo, della vostra fiducia, della vostra voglia di vivere, della vostra passione, della vita che esce dai vostri occhi. Aspetterò un altro anno per potervi riabbracciare, per una parola, un gesto, un sorriso, che mi dia la carica per un altro anno.

L'ultimo pensiero, il mio, il vostro, lo dedichiamo, insieme alla coppa della foto, ad un nostro piccolo e carissimo amico di 11 anni, che dopo un brutto e sfortunato incidente all'inizio di agosto proprio qui, sta passando una bruttissima ed ancora incerta avventura presso l'Ospedale Gaslini di Genova. A lui ed ai suoi genitori, cui mi sento vicino come non mai, sarò e saremo vicini anche nelle prossime settimane, certi di uscire da questo brutto momento e di riprenderci con gli interessi la gioia, il tempo, la serenità, che è mancata a lui, al suo papà, alla sua mamma.

E a noi. Andrà tutto bene, lo sento, lo so, ed il prossimo anno sarai nella foto insieme a noi felice come meriti di essere.

Il tuo Mister.

   Luca Canfora


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