SOTTOCANFORA: Ancora uno sforzo

Forza ragazzi, ancora un piccolo sforzo.Non manca moltissimo, ma nessuno pensi di essere già salvi. Ancora non lo siamo, ed è importantissimo per il futuro del Genoa farlo.Salvarsi, e salvarsi prima possibile.

Le cose non sono andate come si sperava. L'anno passato ci ha regalato un Genoa brillante, tambureggiante, a tratti entusiasmante.Avevamo altre aspettative, altre speranze.Ma le cose sono andate diversamente.Pazienza, cerchiamo di dare tutto, tutti, adesso, come stiamo facendo.

Ognuno ha il suo colpevole, i suoi colpevoli, le sue soluzioni. Probabilmente nessuno ha completamente ragione, e nessuno ha totalmente torto. Mi riesce sempre difficile sposare una tesi in modo assoluto, in tutti i campi, ho sempre la sensazione, per la mia esperienza, di non conoscere mai a fondo le persone, il mondo che vado ad analizzare, le situazioni reali.Spesso abbiamo preso ad esempio Società che abbiamo considerato virtuose, competenti. Vedi il Parma, vedi il Catania, e poi abbiamo visto che fine ingloriosa abbiano fatto.Alcuni temono la stessa fine per il Genoa. Giuro, non sono in grado nè di confutare totalmente nè di appoggiare una simile ipotesi.Ovviamente spero proprio di no, abbiamo sofferto abbastanza. Ma se qualcuno mi chiedesse di mettere la mano sul fuoco sul nostro futuro, farei come in tutte le altre cose della mia vita.Metterei un "forse" davanti alla mia inutile opinione.Abbiamo invocato la capacità del Palermo di acquistare a poco dei fenomeni come Cavani e Pastore, per rivenderli a moltissimo, sottolineando spesso, al contrario, la nostra incapacità di realizzare cifre adeguate per i campioni che abbiamo visto vestire la maglia del Genoa.Eppure oggi il Palermo, che con le cifre realizzate avrebbe dovuto e potuto mettere la Società in sicurezza, lotta per non retrocedere quanto e più di noi.

Io credo che il mondo del calcio sia lo specchio fedelissimo del nostro tempo.Nel bene, e nel male.Non è un mondo a parte, ne è banalmente parte. Il calcio italiano è in crisi tecnica molto prima che in crisi economica, e basta guardare le partite di serie A per capirlo. E' un calcio mediocre, senza qualità, senza allegria, senza leggerezza, con troppa ansia, troppa frustrazione, e pochi sorrisi.Pochi sorrisi in campo, e pochi sorrisi fuori dal campo.Non mi piace, non mi piace per niente, non mi piace più.

La distribuzione degli introiti è sbagliata, è ingiusta, ma non è il solo problema. E' sbagliata la filosofia del gioco, ancora vecchio stampo, con metodi di allenamento basati più sulla palestra e la preparazione atletica che sul gioco con la palla tra i piedi, sulla tattica invece che sulla tecnica.E' un calcio che non ha futuro, un calcio che l'Europa sta bocciando.Giustamente.

Ancora un piccolo sforzo ragazzi, in campo e fuori dal campo, ci siamo quasi.Ma questo calcio, e noi tutti, dobbiamo rivedere, serenamente e lucidamente, quello che stiamo facendo.Forse l'anno prossimo potrebbe essere un'altra stagione entusiasmante, o forse sarà una stagione deludente. Ma conta poco, se non aumentiamo il livello di giustizia, di equità, di bellezza e di allegria.Della nostra Società, e del nostro calcio.Potremo vincere, o perdere, emergere, o crollare.Non conta poi molto se non ci sarà bellezza ed allegria, quella che vedo negli occhi di mio figlio quando entra al Ferraris.Bellezza ed allegria che noi stiamo perdendo.In campo... e fuori.

Forza ragazzi.