Lino Marmorato: "Genoa Cagliari 3 a 1, CHE L’ INSE!"

22.08.2016 12:39 di Lorenzo Semino   vedi letture

Genoa Cagliari 3 a 1. Che l’ Inse o Che si incominci. Balilla Metal Juric, anche se  ancora con qualche chitarra distorta e doppi pedali non registrati al meglio (era la prima giornata di campionato) ha schiantato il Cagliari datato con il Grifone Metal sul piano del gioco e fisico.

Come nella musica Mamma Metal è sempre incinta di nuove creature anche il prossimo campionato del calcio italiano potrebbe anzi dovrebbe considerato che la musica non è cambiata in questi 53 giorni di allenamenti trovare nuovi protagonisti in panchina con Juric e la sua band sul campo.

Notiziario: Bella serata genovese. Terreno in buone condizioni. Spettatori abbonati 17.068, paganti 3.375, di cui 131 sardi nella gabbia ma molti residenti in Liguria in Tribuna e nei distinti. Discussione animata tra Dessena e gruppo di tifosi rosso blu in Tribuna. Presenti in Tribuna Preziosi e la componente femminile della famiglia, Zarbano, Milanetto, Stefano Farina designatore della Lega di serie C , ex rossoblu Sturaro. Necrologi nella nord e nei distinti per Troy:” come il sole di giorno risorgerà in noi il tuo sorriso Troy. Ciao Gian”

Partita come quella vista ieri sera al Ferraris non potranno decidere il campionato del Vecchio Balordo, ma ce ne ricorderemo. Indipendentemente dalla vittoria la squadra di Juric è piaciuta. Bello il gioco del Genoa da concretizzare di più visto il 70% di possesso contro il catenaccio grintoso del Cagliari sornione in attesa dei solisti rosso blu.

Folate travolgenti dei grifoni che si spegnevano al limite dell’area sarda nel continuo turbinare di avversari. Il Vecchio Balordo ha sacrificato il Cagliari alle sue ambizioni mattatore.

Per chi ha seguito i 52 giorni di lavoro, tutte le partitelle 10 contro 10 e quelle ufficiali non è stato sorpreso vedere suonare la squadra di Juric da orchestra, cambiando anche i solisti, la somma del buon lavoro fatto dal tecnico, del suo staff ed anche dalla società in questo inizio di stagione.

Il Genoa è stato da battimani per superiorità tecnica, miglior condizione fisica, gioco collettivo, controllo del gioco dal primo minuto tramite vantaggio territoriale e possesso pallone. Non è stato efficace nel marcamento degli avversari perché le occasioni da gol e il gol dei sardi sono arrivati da errori individuali.

Nessun volo pindarico, bisogna continuare a pedalare a testa bassa, migliorare le giocate personali e cambiarle Ocampos su tutti, per attrattiva e duttilità attraverso intelligenza tattica a favore della squadra da parte di coloro che verranno utilizzati. Per vincere non esiste solo il mercato, serve che i calciatori lavorino insieme per raggiungere gli obiettivi.

La squadra di Juric ha dimostrato di avere anche pazienza mentre come sempre con lo sguardo rivolto al tabellone e agli altri risultati è mancata a qualche sostenitore del loggione di Tribuna e distinti che al primo errore e unico di Veloso ha “mugolato” come quando alla ricerca del buco giusto per aprire il muro cagliaritano faceva girare il pallone all’indietro.

Non solo ai tifosi rosso blu ma soprattutto anche agli addetti ai lavori con gli allenamenti sempre a porte aperte bisogna cercare di intervenire di vedere capire il lavoro di Juric prima di fare domande…

Nella gara con il Cagliari si è visto il 75/80% di quello visto in questo mese e mezzo di lavoro. La squadra può anzi crescerà ancora.

Il Cagliari dei vecchi mestieranti prima di giocare al Ferraris aveva vinto la salvezza d’agosto. L’investimento dei sardi per giocatori dal passato celebre e dal presente ambiguo, ipotetico, potrebbe essere un azzardo per il Presidente Giulivi e Stefano Capozucca il direttore sportivo uscito a testa bassa dalla Tribuna del Ferraris senza salutare nessuno.

Domani porte aperte al Pio Signorini, andrà in scena l’ultimo capitolo di preparazione visto a Mantova e Crotone di Capitan Uncino, il primo allenamento dopo la partita: 12 km di corsa , un lavoro aerobico per far funzionare al meglio piedi e cervello.

Con tutto il rispetto per Gasperini ottimo allenatore è l’ora di finirla con i paragoni con Juric in ogni momento, in ogni articolo e in ogni ditata sul computer: si è vero Juric rammenta Gasperini, ma quello del 2008/2009 quando il Vecchio Balordo vinceva con il gioco, il cuore e l’anima e la voglia.


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