Lino Marmorato - Verona non Fatal…

06.12.2016 15:55 di Lorenzo Semino   vedi letture

Chievo Genoa 0 a 0 risultato ad occhiali , per qualcuno anche scuri.

In ritardo il pezzo dopo essere stati chiusi 15’ nell’ascensore del Bentegodi, aver ritrovato la macchina chiusa nel parcheggio dei clivensi alle 0.30 e rottura di linea internet.

Le analisi critiche non solo dei tifosi,  che sono giustificate, ma dà agli addetti ai lavori con il Genoa di mezzo per di più davanti ad un Televisore, non sono precise ed anche logiche. Troppo presto l’attenzione è attratta e concertata sopra un solo aspetto del gioco o sopra un solo giocatore. Questo tutti noi siamo in grado di criticarlo. Peccato che con il Grifo di mezzo la critica tende ad essere distruttiva non cercando o analizzando tutta la gara per cercare di essere costruttivi.

Premettiamo la partita non è stata bella per di più avendo ancora negli occhi la prestazione del Vecchio Balordo contro la Juventus. Risultato giusto considerati i pali e le due uniche parate importanti di Sorrentino sul tiro a parabola di Lazovic e Perin nel primo tempo in tuffo su tiro maligno di Inglese da fuori area. Pari anche nelle grandi giocate nel primo tempo di Meggiorini con un tiro bicicletta in avanti, traversa, nel secondo Ninkovic con un tiro a giro finito sul palo.

Rispetto al passato il rigore causato da Munoz, Ko dopo trenta secondi di gara per pestone con buco sul piede destro non è’ stato fatale come quello di Konate del passato. Birsa ha sbagliato la massima punizione ma Perin è’ stato bravo a confonderlo, conoscendolo, e fargli cambiare l’opzione di tiro.

La gara bisogna dividerla in tre fasi. Primi 20’ minuti da Grifoni con sorpresa per Maran anche tatticamente con il 3 5 1 1 con Rigoni esterno sinistro. Dopo si è’ spenta la luce e i Mussi volanti hanno preso il possesso campo più’  che con il gioco grazie alle “musse” volanti di Rincon e Veloso ,errori di palleggio e transizione che non fanno parte del loro bagaglio tecnico, errori che non hanno fatto  funzionare  bene il  cuore del gioco. In questa operazione da gambero del Genoa bisogna mettere anche il Chievo, come annunciato alla vigilia, che  facendo un gioco ha rallentato e ostacolato l’avvio di manovra rosso blu prestando molto più attenzione ai possibili riceventi piuttosto che occupare le linee di passaggio.

Bravo Juric nell’intervallo nel leggere l’analisi della gara e comprendere cosa stava succedendo e, di conseguenza, gli sviluppi immediati e futuri. Il secondo tempo con l’uscita di Veloso per Cofie e Ninkovic per Pandev ha portato più freschezza non solo per meriti dei nuovi entrati ma anche perché’ Juric è tornato alla strategica tattica che hanno mandato a memoria dal 13 luglio, 3 4 1 2 sporco con Rigoni in cattedra che non ha fatto più’ fare il metronomo a Radovanovic.

Alla fine il primo pareggio in trasferta conta per la classifica, ma domani a Pegli Juric si farà dare spiegazioni come mai nel primo tempo il Vecchio Balordo si è incartato da solo e nel secondo tempo ha dominato non in lungo e largo contro un Chievo che non ha incantato sul piano del gioco ma solo sul l’esperienza e sul fisico.

L’icona del Genoa  è Capitan Burdisso non solo difensore centrale in buona forma, pronto alle qualità di comando non solo in fase difensiva, capacità di gestire i compagni rimbrottarli quando non ci mettono muscoli e forza d’impatto.

L’arbitro Russo non ha diretto male. Nel rigore concesso contro Munoz è stato male consigliato dal 5° add. Abisso a due metri dall’azione. L’altro errore solo il giallo a Radovanovic appena entrato al 28’ del secondo tempo per un presunto fallo nei confronti di Izzo. Se fallo c’è stato era da rosso considerato che tutto era avvenuto con il pallone a distanza di gioco.

Rimuginare sulla partita e sul pareggio arrivato per qualcuno per mancanza della giusta cattiveria sportiva fuori casa, motivazioni, la voglia di mordere il terreno come contro le grandi nel Tempio oltre ad altre considerazioni degli “azzeccargarbugli “maliziosi con l’erba del vicino sempre più verde, non è l’analisi giusta della gara.

Per non passare un’altra settimana con il clistere (strumento di penetrazione pacifica) fagocitato in modo specifico sulle prestazioni del Vecchio Balordo bisogna cercare di pensare positivo e prima di lanciarsi in scomuniche imprecazioni calcistiche nel scrivere o dare un giudizio sarebbe meglio ascoltare la conferenza stampa di Juric che non si nasconde mai dietro un palo che riportiamo con un sunto dopo averla messa sul blog ieri sera.

Vedo bene questo pareggio, giocavamo su un campo difficile; Abbiamo fatto bene il primo quarto d’ora, poi abbiamo perso un po’ troppo sulle seconde palle; Nel secondo tempo abbiamo creato tante situazioni senza rischiare davvero niente; Credo che Veloso sia da alcune giornate sottotono ma spetti a noi rilanciarlo. Rincon invece ha commesso troppi errori tecnici anche se fisicamente sta bene; sono contento dei risultati dell’ultima settimana.

Contento Juric non contenti tutti.  Senza essere l’avvocato del Diavolo considerato che non siamo stati nella ghiacciaia, 7 gradi senza vento, insieme ad altri 3 colleghi genovesi( anche se i copia incolla senza citare Radio Nostalgia sono in luminosità sulle Tv), con   i dirigenti rosso blu, i 200 tifosi in curva e la ventina in Tribuna cerchiamo di pensare che domenica contro il Biscione interista si vedrà un Grifone con velocità e pressing , speranzosi del recupero di Laxalt troppo importante nei meccanismi oliati da Juric, senza togliere nulla alla prestazione di Fiamozzi,  per affrontare le tre gare in 10 giorni due nel Tempio ed una fuori e passare un Buon Natale.         

 


Altre notizie - Vetrina
Altre notizie