Simeone: "Al Genoa non sento nostalgia di casa"

08.12.2016 12:34 di Lorenzo Semino   vedi letture

Giovanni Simeone, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato di Genoa, del padre Diego Pablo e del folto gruppo di argentini con la maglia rossoblù del Grifone.

Queste le sue parole: “Il primo insegnamento di papà è sempre stato questo: ‘Lo sforzo nel calcio è l’unica cosa che non si può negoziare’. Siamo cresciuti così, l’unico scopo è crescere pensando alla partita che verrà. Bello, perché sai che il futuro dipende solo da te. Brutto, perché non riesci a goderti a lungo le gioie. Dopo i gol alla Juve, ero già lì a pensare alla gara successiva”. 

"Poi c'è un discorso ambientale, - prosegue il classe 1995 - Perché qui non sento nostalgia di casa. Con Munoz, Burdisso, Gentiletti, Orban e Ocampos c’è un appuntamento fisso ogni due settimane. Se il tempo lo permette, cuciniamo l’asado sulla parrilla. Per me che qui vivo da solo è come trascorrere del tempo in famiglia. E poi guardate come si comportano gli italiani: le loro movenze, il modo di parlare. Se cucinaste l’asado, potrebbero scambiarvi per argentini. Siete identici e più simili a noi degli spagnoli”.

Sul rapporto con il padre ha quindi aggiunto: “Sono un Simeone da quando sono nato, ma papà non è mai stato una presenza ingombrante nella mia vita. Ci siamo sempre confrontati e ascoltati. Io so che, non solo nel calcio, lui è un interlocutore fantastico. Oggi, poi, che vive a Madrid e io a Genova, lo sento ancora più vicino. Ci parliamo spesso, mi consiglia". 

Diego Pablo Simeone ed Ivan Juric: in cosa sono simili e in cosa si differenziano? 

“Sono uguali, stessa intensità e determinazione. Hanno la garra, come diciamo in Argentina, gli artigli. Il mister mi piace: il primo difensore è l’attaccante, la pensiamo allo stesso modo”.

 


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