The Day After, se non si tira mai in porta non si possono vincere le gare

06.02.2023 10:00 di  Franco Avanzini   vedi letture

Gianluigi Buffon ha passato una domenica assolutamente tranquilla. A parte un tocco su un colpo di testa da parte di Coda nel primo tempo non è mai stato chiamato in causa dagli attaccanti del Genoa. L'esame di maturità il Grifone l'ha sprecato clamorosamente: difesa balbettante, centrocampo lento e senza idee, attacco completamente in balia della difesa avversaria.

Tifosi imbattibili ovunque. Per 96 minuti si sono sentiti praticamente solo loro. Di certo non meritano questa categoria e non meritano neppure di vedere gare del genere nelle quali non possono neppure esultare vista l'assenza di tiri nello specchio della porta. Certo, i tifosi non vanno in campo ma questo dodicesimo uomo va sfruttato al meglio cosa non fatta da Aramu e compagni al Tardini. 

Prima sconfitta dell'era Gilardino, una battuta d'arresto brutta, inutile girarci attorno. Il Genoa non ha giocato nonostante i 4 mila tifosi che l'avevano seguito anche al Tardini. E proprio a loro la squadra deve chiedere scusa. Una prestazione del genere non ammette scusanti. Non ci si può appigliare alla Dea Bendata perchè neppure la si è cercata ma nemmeno all'arbitro che non ha fischiato la presa fuori area di Buffon allo scadere del primo tempo ed ha "regalato" il rigore del raddoppio nonostante fosse stato chiamato dal Var.

In 99 casi su 100 quando il Var chiama la decisione viene diametralmente cambiata. Ma purtroppo c'è sempre quella volta, appunto 1 su 100, nella quale il direttore di gara resta sui suoi passi ed ovviamente questa circostanze è avvenuta col Genoa, anzi più precisamente, a sfavore del Genoa. Ma questo come detto non deve essere presa come una scusante.

Il Genoa ha giocato male: la retroguardia ha ballato troppo di fronte a gente come Benedyczak e Zanimacchia (alla prima con la maglia dei ducali); il centrocampo è risultato lento e senza idee e, nonostante Gilardino abbia provato a ruotare tutti, l'attacco è risultato assolutamente abulico. Nessun tiro in porta è clamoroso per una formazione che vuole sedersi quanto meno sulla seconda poltrona del campionato.

Da adesso in avanti basta sogni di primato: il Frosinone sta andando da solo verso la massima serie. Meglio guardarsi dietro con formazioni come Bari, Sud Tirol e lo stesso Parma che possono insediare un Grifone balbettante. E la prossima gara metterà di fronte i rossoblu al Palermo. I rosanero sono stati i primi a battere i liguri in questo campionato ed hanno appena sconfitto la Reggina. Non sarà semplice avere ragione dei siciliani che davanti hanno un Brunori che già all'andata aveva segnato una rete. 

Tornare coi piedi per terra, con l'umiltà di qualche tempo fa e ritrovare la giusta compattezza in campo, situazione mancata a Parma ieri, sarà assolutamente importante per non sprecare le gare disputate sotto la gestione Gilardino prima di Parma.  


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