Francesco Marroccu: "Vincere a Milano? Una grande soddisfazione"

10.03.2020 11:44 di Franco Avanzini   vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com

Francesco Marroccu, direttore sportivo del Genoa, ha parlato al sito tuttomercatoweb.com sul momento della squadra rossoblu reduce dal ben successo di Milano contro il Milan ma anche della situazione generale dovuta al problema all'epidemia di Coronavirus. Intanto il lato sportivo e la vittoria al Meazza: "Una grande soddisfazione vincere contro il Milan ma è ancora presto per fare un bilancio, ci saranno ancora molte battaglie da affrontare. Il lato umano invece mi fa pensare alla nostra gente e all'Italia in generale, alla situazione che stiamo vivendo. Sono un padre e sono un marito è ho la sensazione che ci troviamo di fronte ad una cosa davvero molto grande ma sono sicuro che ne usciremo con senso di responsabilità".

Sul campionato sospeso il diesse dei rossoblu dice: "Non dobbiamo dare pareri al momento, dobbiamo astenerci. Abbiamo il dovere di attenerci a quanto disposto dagli organi preposti. Dobbiamo pensare soprattutto alla salute pubblica". Sulle misure adottate dl Genoa, spiega: "Abbiamo seguito tutte le indicazioni che ci sono state date. Abbiamo cercato di isolarci il più possibile e fare delle riunioni coi giocatori a scopo educativo. Abbiamo disinfettato ovunque. In hotel a Milano abbiamo avuto un piano solo per noi e un ascensore a nostra disposizione. Dobbiamo essere bravi tutti quanti a rispettare le regole, solo così potremo allontanare questa epidemia".

Molta gente sabato notte è scappata dalle città del Nord per recarsi al Sud: "Questa situazione mi ha fatto pensare a quanto mi raccontavano i nonni, situazioni dovute alla sopravvivenza. Il male è certamente grave ma dobbiamo essere bravi a combatterlo. Scappando rischiamo di alimentare il contagio. Dobbiamo essere bravi ad auto-disciplinarci". 

Gare a porte chiuse, una domenica strana per il calcio: "Avevo vissuto le porte chiuse a Cagliari per il problema inerente allo stadio. E' più difficile motivare la squadra senza il pubblico. Siamo arrivati a San Siro senza neppure sapere se la partita della Spal si fosse giocata e se la nostra veniva spostata di orario a causa del fatto che era trasmessa da DAZN. Oggi rispettiamo quanto hanno deciso gli organi federali, cioè la sospensione dei campionati. E' un problema di tutti, senza distinzioni di squadre di calcio o colori politici".

Con l'arrivo di Marroccu al genoa la squadra ha migliorato nei risultati, quali interventi sono stati fatti? "Intanto la serenità e la coesione che si è venuta a creare dal mio arrivo. Raccogliamo quanto seminato a dicembre con l'arrivo di mister Nicola. Il collettivo, dal Presidente in giù, sta funzionando, non c'è una figura più importante dell'altra. Siamo diventati un gruppo vero". Prima dell'arrivo di Nicola, si era parlato di Diego Lopez: "La posizione di Thiago Motta quando arrivai non era affatto solida a causa dei risultati che mancavano. Hanno fatto presto, hanno fatto due più due conoscendo quanta stima abbia nei confronti di un tecnico come Diego Lopez che conosco molto bene. Oggi Diego lopez è a Brescia e questo dimostra come non fossi contro Thiago Motta che, peraltro, ritengo un predestinato".

La rivoluzione di gennaio: "E' stato un mercato mirato, il nostro. Abbiamo seguito una linea guida portando al genoa calciatori che avessero un senso di appartenenza per questa maglia, anche maturi ed esperti. Il valore aggiunto però è stato il cambio di allenatore prima del mercato che ha valorizzato tutta la rosa. L'esempio più importante è quello di Sanabria, un giocatore rivitalizzato dal suo arrivo". Scelta importante il cambio di portiere: "Era importante mettere al primo posto il bene del Genoa. Nessuno ha mandato via Radu, avremmo avuto il piacere di tenerlo con noi ma è stato lui a chiederci di esser ceduto". Una sua vittoria personale il rendimento attuale del Genoa? Il diesse Marroccu chiude così l'intervista a tuttomercatoweb.com: "Non mi piace festeggiare prima del novantesimo; non è ancora arrivato il momento dei bilanci, neppure per me"  


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