Remember Genoa: una sola stagione rossoblu ma ben dodici reti

25.05.2020 14:12 di Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato.

Ci sono attaccanti che i tifosi del Genoa ricordano benissimo e stimano anche dopo esser andati via dalla Liguria; altri che preferiscono dimenticare per la loro pochezza offensiva oppure per situazioni che non hanno giovano alla loro squadra del cuore. Ci sono poi quelli che hanno lasciato dei rimpianti perché il rossoblu l'hanno indossato solamente per una stagione, segnando anche una buona messa di reti, ma che hanno lasciato la città ligure diventando dei veri e propri giramondo.

Diciotto maglie vestite in carriera non saranno un record ma quasi, e una di queste naturalmente è quella del Genoa nell'annata di grazia 2003/2004; croato di Zara ma con passaporto italiano per via dei nonni, Sasa Bjelanovic è stato un buon attaccante, che nei nostri campionati si è distinto sia nella massima serie che in quella cadetta. Il Genoa l'ha trovato, come capitava spesso in quegli anni, in Serie B, in un torneo lunghissimo, fatto di ben 46 giornate. Nonostante non si coprisse certamente di gloria visto il quindicesimo posto finale, Bjelanovic si distinse però per le sue dodici reti. 

Era il Genoa dell'allora giovanissimo Criscito, di Marco Rossi, del primo Milito, di Caccia ed appunto di Bjelanovic. Di Genova ha sempre ottimi ricordi, tanto è vero che qualche tempo fa ricordò come: "A Genova si respirava calcio vero". Tecnicamente valido, non è mai stato un bomber da grandi numeri, ma certamente ha sempre lasciato il segno ovunque sia andato.

Probabilmente al Genoa patì il fatto che la squadra, allora allenata da Donadoni prima e da De Canio poi, non riuscì mai a lottare realmente per la promozione. Eppure furono sei le squadre ammesse alla Serie A (Palermo, Cagliari, Livorno, Messina, Atalanta e Fiorentina) con uno sciopero clamoroso che fece saltare le prime due giornate della stagione. I rossoblu in realtà si trovarono molto più vicini alla zona C piuttosto che a quella opposta. Nonostante ciò Bjelanovic si distinse in quella grigia stagione per quanto mostrato in campo e per le reti realizzate, tutte di buona fattura.  

Attualmente l'ex attaccante croato è il direttore sportivo dell'Hajduk Spalato. 


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