Io sono l'altro

07.01.2020 13:18 di Luca Canfora   vedi letture

Sono un essere orgogliosamente imperfetto, come tutti. Non ho la pretesa di sentirmi più giusto, più integerrimo, più sincero, meno condizionabile, meno condizionato, più pulito, dentro, degli altri. 

C'è una canzone meravigliosa di Niccolò Fabi, recente, che si intitola "Io sono l'altro". Cercatela, ne vale la pena. Il tema principale è la diversità, ma sottotraccia ci vedo molto altro. Perché siamo tutti figli dello stesso dolore, dello stesso colore, della medesima profondità. Poi siamo "diversi", tutti diversi, declinati nelle miliardi di meravigliose sfumature della stessa materia che fanno di una tavola di colori... un quadro. Un quadro che per essere apprezzato, va visto da una certa "distanza", non da vicino. Così come il mondo, l'umanità, la nostra stirpe, il nostro Pianeta. Se vogliamo davvero capire l'essere umano bisogna guardarlo da distante, conoscendo la storia, ripercorrendola per osservare il ciclico riproporsi di errori, dolori, stupidità, vergogne, orrori, ingiustizie, bellezze, poesie, che l'umanità può produrre. E occorre guardare il nostro Pianeta dall'alto, da un satellite, per osservare nel silenzio dello spazio infinito, o finito, che ci circonda, la spaventosa ed immensa bellezza in cui siamo immersi, da cui proveniamo, in cui torneremo.

E tutto questo per arrivare al Genoa? Anche. Per me tutto va inquadrato con le stesse regole, princìpi, canoni. Di bellezza, di equità. Gioco, lavoro, tempo libero, rapporti, sentimenti. Una cosa giusta è una cosa giusta, senza se e senza ma. Una cosa bella è una cosa bella, e non c'entra il piacere. A me piacciono le trofie al pesto, a te lo stoccafisso. Ma una mamma che abbraccia il suo bambino è una cosa bella, non può non piacere. Questo è il bello, è oggettivo, è intrinseco, è indiscutibile. Se il bello non ti piace, non è un problema di piacere, è un problema neurologico.

Voglio ciò che è bello, voglio ciò che è giusto. Lo voglio per me, ma lo voglio per tutto, e per tutti. Il mio mondo funziona così, e chi mi conosce bene lo sa fin troppo bene, quanti danni mi sono creato, e mi sto creando, per proporre al mondo che mi circonda ciò che è giusto, ciò che è bello. Ma il mondo è anche altro. Il mondo è anche ciò che conviene, ciò che bisogna avere a qualsiasi costo, il mondo è ciò di cui si ha bisogno o si crede di aver bisogno, il mondo è denaro, potere, controllo, sopruso, abuso, guadagno, scorciatoia, inganno, bugia, finzione.

E il calcio? Il calcio è fatto dagli uomini, di questo stesso mondo. Avrà gli stessi pregi, gli stessi difetti, gli stessi aggettivi. Ovviamente. Come con la vita ci sono tre modi di approcciarlo: è tutto bianco, è tutto nero. Poi c'è il modo giusto. C'è qualcosa di bianco, c'è qualcosa di nero, ci sono cose che non capisco, cose che non sappiamo, cose che possiamo ipotizzare, cose che si possono dimostrare, cose che non si possono dimostrare, bugie che si possono spacciare per verità, vanità scambiate per verità, click per gli sponsor, notizie create ad arte per sbeffeggiare le verità che si vogliono coprire, notizie create ad arte per ridicolizzare le bugie che invece sono le verità. C'è tutto, tutto il mondo del possibile e dell'impossibile, del verosimile e dell'inverosimile, del credibile e dell'incredibile.

Quindi non c'è niente, assolutamente niente. Niente di credibile, niente di incredibile, tutto è verosimile, e tutto è inverosimile. Abbiamo trovato il modo di annientare la verità e la bugia, semplicemente dando a tutti la possibilità di metterle sullo stesso piano, con la stessa credibilità, statura, evidenza. Quindi è tutto vero, ed è tutto falso.

Ma io parlo solo di quello che vedo, di quello che posso dimostrare, di ciò che è misurabile, di ciò che è quantificabile. Il resto fa parte delle verità che non posso dimostrare, e delle bugie che non posso smentire.

Io sono l'altro. Credo in questo, e voglio per l'altro ciò che chiedo per me.: giustizia, bellezza, verità.

Ma pretendo che anche l'altro sia me. E voglia per me le stesse cose: giustizia, bellezza, verità.

Se così non fosse, la mia non sarebbe più vendetta, ingiustizia, bugia.

Sarebbe solo legittima difesa.

Forza Genoa.

   Luca Canfora


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