Genoa, la stagione dei...centrocampisti

24.05.2018 11:12 di  Franco Avanzini   vedi letture

Il centrocampo del Genoa in questa stagione ha funzionato un po' a singhiozzo. Meglio quando doveva alzare una linea maginot davanti alla difesa piuttosto che quando doveva impostare l'azione per permettere alle punte di andare alla conclusione. Certo, come ha sempre detto mister Ballardini, al suo arrivo la situazione era talmente compromessa che intanto l'importante era chiudere a doppia mandata la porta anche a costo di non regalare spettacolo o azioni atte ad offendere. E alla fine l'obiettivo è stato centrato.

Il ritorno di Andrea Bertolacci è stato a corrente alterna. Alcune prestazioni interessanti, altre meno e un finale di stagione con un po' di nervosismo di troppo. Talvolta è apparso il giocatore di qualche stagione fa dimostrano che non sarebbe certo sbagliato riproporlo la prossima stagione. Il problema è che era in prestito secco, è rientrato al Milan e non è detto che i rossoneri vogliano cederlo al Grifone magari definitivamente.

Di certo uno dei migliori, al suo ritorno al Genoa, è stato Oscar Hiljemark. Se non altro allo svedese mister Ballardini ha consegnato la posizione giusta e infatti i pregi del biondo nordico si sono visti tutti. Rispetto al primo Hiljemark un bel balzo in avanti. Ha dimostrato anche di essere uno dei pochi a effettuare cross dalla fascia puliti e precisi. Da Verona a Gennaio è giunto Daniel Bessa che ha alternato gare buone ad altre meno. Di certo potrebbe esser un buon rincalzo per il futuro, difficile possa partire da titolare. Così, così Aleandro Rosi, troppo spesso pronto a fare solo il compitino assegnatogli, con qualche disattenzione di troppo.

Stephane Omeonga ha sicuramente nella corsa la sua arma migliore, va un po' sgrezzato, ancora si è dimostrato acerbo anche se sembrerebbe avere buoni mezzi tecnici. Deve imparare a esser più ordinato in campo e a non sbagliare palloni velenosi che poi (come accaduto a Benevento) portano l'avversaria all'azione pericolosa se non addirittura alla rete.

Caduto un po' in disgrazia Luca Rigoni, uno che ha il Genoa nel cuore e che non avrebbe certo voluto passare una stagione da comprimario. Peccato, perché Rigoni sarebbe stato l'unico in grado di inserirsi intelligentemente in area di rigore. Poco sfruttato soprattutto nell'ultima parte di stagione dove ha fatto tanta panchina e visto poche volte il campo.

Si potrebbe fare lo stesso discorso per il portoghese Miguel Veloso che, complice anche un po' di infortuni, non ha giocato molto. Il centrocampista lusitano come al solito ha mostrati i “soliti” pregi e i “soliti” difetti.

Esterni che avrebbero dovuto fare la differenza e qualche gol ma che invece non sono riusciti a essere costanti soprattutto vicino alla porta avversaria. Darko Lazovic e Diego Laxalt hanno disputato un torneo davvero altalenante. Il giocatore dell'Est ha caracollato tra la pacnhina e il campo mentre l'uruguaiano ha disputato una prima parte di stagione opaca migliorando nella seconda ma mostrando i soliti problemi quando doveva crossare oppure calciare verso la porta.

Soldatino Isaac Cofie sempre silenzioso, senza mai dire qualcosa fuori posto e sempre pronto a non far mancare la propria volontà quando chiamato in causa mentre Adel Taarabt, partito bene tanto che pareva recuperato, da Gennaio è nuovamente caduto nel limbo dell'isolamento auto-escludendosi praticamente da solo.

© foto di Daniele Buffa/Image Sport
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

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