Geno-VAR: quando lo sport va a farsi benedire

26.08.2017 21:48 di  Carlo Dellacasa   vedi letture

Hanno staccato, anzi attaccato la spina al calcio; quello che prima era considerato lo sport più bello del mondo, adesso si trova ingabbiato in un monitor di una trentina di pollici a bordo campo.

 

Prima della partita di questa sera tra Genoa e Juventus mi è capitato di rivedere in rete lo spettacolare incontro di wrestling tra André The Giant e Hulk Hogan. Spettacolo puro, botte da orbi e il finale a sorpresa del finto arbitro (gemello di quello vero) che condannava il favorito Hulk per una schienata contata 3 che in realtà non c'era mai stata. Pubblico in delirio, tifo furibondo e palazzetto pieno per 15 minuti di puro spettacolo. Tutto studiato nei minimi dettagli, qualche colpo ben assestato, qualche caduta rovinosa. Ingredienti che comunque il pubblico voleva e pretendeva di vedere, a prescindere dal finale. Perché il wrestling è comunque uno sport, fatto di atleti che sanno dare e prendere colpi.

 

Il calcio oggi, ridotto a quel monitor è sembrato lontano anni luce da quelle due cartelle buttate per delimitare i pali e quella traversa inesistente che comunque la si vedeva era sempre o troppo alta o troppo bassa. Il calcio purtroppo, attaccando la spina, se n'è andato! Pensate a Maradona o Pelé vivisezionati col VAR, dove sarebbe finita la loro poesia? 

 

Non parliamo poi, nello specifico, degli episodi visti dal direttore di gara (rigore Genoa viziato da fuorigioco e rigore Juve concesso per un tocco di mano decisamente troppo machiavellico). Il VAR ha davvero aiutato? 

 

Il calcio stasera ha perso 2-0, senza se e senza ma. 

La strada da perseguire per renderlo più preciso e "scientifico" si sta rilevando un fallimento; almeno se fosse questa. Troppi episodi da rivedere, troppo affidamento allo strumento elettronico. A questo punto allora torniamo alla cara vecchia terna arbitrale, senza avere in campo una pletora di ex giacchette nere che si parlano, fermano il gioco, si consultano e poi vanno irrimediabilmente davanti alla tivù. Tanto poi a casa si vedrà l'episodio, si vedrà quello che ha visto l'arbitro, si vedrà cosa è avvenuto prima e cosa è avvenuto dopo senza capire che allo stadio e davanti al teleschermo i tifosi ci sono per vedere per esempio la doppia parata di Perin quasi miracolosa. Quello è calcio. Non la tecnologia, quella la si lascia alla PlayStation con Pes e FIFA.

 

Soluzione cercasi, e in fretta! Questo campionato, almeno ai nostalgici del calcio in piazzetta, è già diventato indigesto...

 

 


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