The Day After: il baratro "purtroppo" non è più distante

15.05.2017 08:45 di  Franco Avanzini   vedi letture

Sembra un brutto film questo campionato, di quei film che sei costretto a vedere ma che speri termini presto. Il torneo del Genoa ha del paradossale. Ma anche una domanda. Come può una squadra che supera Milan, Juventus, Fiorentina e Inter, pareggia con Napoli e Lazio, trovarsi in questa situazione?

La risposta non è facile e probabilmente lo stesso tecnico Ivan Juric crediamo che non saprebbe cosa rispondere. Eppure sino alla gara di andata contro il Palermo nessuno avrebbe temuto le pene dell'Inferno finale. Da quel giorno, anzi, da quella sera, tutto è girato contrario alla squadra rossoblu.

Radici profonde ha questa crisi che probabilmente è esplosa repentinamente nel mese di gennaio. La sconfitta di Pescara con annessa contestazione all'aeroporto, le partite con mister Mandorlini in panchina con una débacle interna contro l'Atalanta, il ritorno del "pirata", il doppio ritiro, positivo il primo, meno il secondo.

Tante storie in una parte di stagione, il girone di ritorno, che sarebbe da cancellare completamente. E invece ci sono ancora due sfide e la salvezza è tutta da conquistare. Probabilmente però sarà solo una quella accessibile. E' inutile girarci intorno, la chiusura a Roma con l'addio (o forse no) di Francesco Totti in uno stadio strapieno sembrerebbe avere già il risultato scritto.

Domenica è "la partita della vita". Ma quante volte abbiamo ripetuto questa frase? E soprattutto, quante volta questa frase non ha portato bene alla fine? Bene, evitiamola per favore. Il Genoa, quando avrebbe dovuto giocarsi la gara della svolta, in positivo, soprattutto negli ultimi anni, ha sempre mancato l'occasione.

Diciamo che quella con il Torino sarà una sfida importante, da vincere e basta. Attenzione però alla voglia granata di farci un bel scherzetto ricordandosi quanto accaduto qualche stagione fa quando furono proprio i rossoblu a vincere in Piemonte e di fatto condannare alla Serie B gli avversari.

Nessun appello ai tifosi, loro sono gli unici che sanno cosa fare: tifare, tifare, tifare e basta!!!

 


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