The Day After: volareee ohhhhh

29.08.2016 08:49 di  Franco Avanzini   vedi letture

Ma sì, dai, per una volta lasciamoci andare, guardiamo tutti dall'alto (per differenza reti siamo davanti anche a quelle che si trovano appaiate a noi) e gioiamo per quindici giorni. Il Genoa dalle due facce, anzi forse tre, manda a carte 48 la voglia del Crotone di fare i primi punti regalandogli solo il primo gol nella massima serie. Dicevamo delle tre facce: ebbene all'interno dei 94 minuti complessivi abbiamo assistito a tre gare ben distinte.

La prima è durata una decina di minuti o forse qualcosina in più. Crotone e Genoa si sono espresse in mezzo al campo commettendo molti errori, creando poco sotto porta e non riuscendo quasi mai a superarsi per cercare di puntare verso l'area di rigore avversaria.

La seconda è stata un dominio dei pitagorici che hanno colpito due legni e segnato un gol. In questo periodo Grifone arruffone, troppo brutto per esser vero con Laxalt che rincorreva il Tonev di turno e Ntcham che non ci capiva molto in mezzo al campo. Porzione di campo nel quale il duo Veloso-Rincon sbagliava l'impossibile subendo l'aggressività avversaria. Questa fase in pratica si concludeva con la fine della prima frazione di gioco.

La terza invece è stata tutta ad appannaggio del Genoa. Un bel Genoa, aggiungiamo. Tre reti segnate, altre sfiorate e un gioco che, sia in larghezza che in profondità, regalava giocate interessanti da parte un po' di tutti. Così salivano un po' tutti sul carro del vincitore: da Ntcham che ritrovava le giuste misure e serviva la palla del pareggio a Gakpé; a Veloso che impegnava Festa e registrava il proprio sinistro; sino a Rincon che perdeva meno palloni e ne sradicava maggiormente dai piedi degli avversari.

E poi c'erano loro, Izzo e Pavoletti. Il primo esempio del calcio genuino, lo scugnizzo di Napoli che mai si abbatte e che in campo regala giocate da Campione compreso un perfetto assist per il compagno. Il secondo che festeggia con la doppietta la propria Nazionale. Una rete col marchio della casa, ovvero di testa e la seconda con un tocco da far sobbalzare tutti i commentatori delle varie televisioni italiane per la sua rara bellezza.

Adesso non ci si deve montare la testa ma solamente lavorare durante la settimana per mettere a punto una macchina che sta lanciandosi verso un campionato che sembrerebbe positivo. Juric alla fine l'ha detto a tutti che per mezz'ora il suo Genoa è stato disastroso. Bene cominciamo a migliorare questa porzione di gara sin dalla prossima sfida contro la Fiorentina in un match dal sapore antico.


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