Giovanni Pablo Simeone: il cacciatore di aquiloni

16.08.2016 08:51 di  Lorenzo Semino   vedi letture

Non è facile essere un figlio d’arte. Potrà forse esserlo per quanto riguarda il tenore di vita, sapendo di poter contare sulla gloria conquistata dal padre nel passato, ma costruirsi un futuro lungo e duraturo quando si vive all’ombra di un genitore illustre non è mai cosa scontata. 

Giovanni Pablo Simeone porta con sé 2/3 del nome paterno, quello di Diego, storica colonna del calcio argentino e tecnico tanto sublime, quanto appunto “cholo”, ovvero un particolare incrocio di razze capace di mettere insieme qualità e quantità. Forse un pizzico più di quantità, ma non importa.

Il nuovo giocatore del Genoa è un attaccante mobile, rapido e dotato di un’ottima caratteristica utile a chi voglia sfondare le porte e i cancelli della Serie A: il tempismo.

Nei non pochi video che si possono scovare sul web, il 21enne - nato a Madrid ma di nazionalità argentina - sembra proprio un abile gestore del pallone, bravo a controllarlo e ancora più letale quando si tratta di infilarlo in rete di testa. 

Non ci credete? I dati gentilmente forniti da WyScout.com parlano abbastanza chiaro: il 58% dei colpi di testa del Cholito corrispondono a un gol, mentre il restante 42% si suddivide equamente fra parate del portiere avversario e palloni a lato. Una media per nulla scontata, basti pensare come Leonardo Pavoletti abbia percentuali più basse (il 60% dei suoi colpi di testa vengono parati o finiscono fuori ed il 40% ha un esito positivo) provandoci mediamente il doppio delle volte rispetto al nuovo arrivato al "Signorini" di Pegli. Si tratta ovviamente anche di reparti difensivi differenti, per scoprirlo basterà attendere.

Simeone è agile ed abile a districarsi negli spazi in area di rigore, territorio nel quale ama vivere ma da cui si sposta in caso di necessità. Altro dato importante, il classe ’95 proveniente dal River e con un passato in prestito al Banfield corre davvero tanto. 

Ottimo finalizzatore, salta l’uomo senza troppa difficoltà facendo leva su un fisico snello e molto agile: in patria c’è chi lo ha paragonato a Saviola, chi a Paulo Dybala o Luciano Vietto - fortemente voluto dal padre all'Atletico Madrid - e chi addirittura ai più grandi nomi del panorama argentino. Messi o Maradona? Provando a trovare altri paralleli con giocatori meno fenomenali o più noti in Italia, si potrebbe trovare qualche affinità con il Gallo Belotti, attaccante del Torino bravo negli inserimenti e prolifico di testa, esplosivo nelle incursioni ed a servizio della squadra quando si trova con la palla fra i piedi. Anche Jonathan Calleri, fresco acquisto del West Ham, oltre ad aver avuto all’incirca gli stessi numeri di Simeone nella scorsa stagione, assomiglia non poco al futuro numero 9 rossoblù.

Fatte le dovute considerazioni, va poi ricordato come proprio al Banfield, squadra nella quale è definitivamente sbocciato con 12 reti stagionali, abbia giocato tanto insieme, dietro ed al posto di Santiago Silva nel 4-2-3-1 o 4-5-1 dei biancoverdi che spesso veniva mutato in un 4-4-2 quando entrambi gli attaccanti si trovavano davanti.

Giovanni Simeone sembra quindi essere anche un giocatore piuttosto duttile o, quantomeno, non privo di esperienza nei repentini cambi di modulo e di posizione. Cosa che, apparentemente, con il gioco molto propositivo di Ivan Juric sarà fondamentale. Lo sarà tanto quanto la sua voglia di stupire, visto e considerato che si è già detto “loco” al pensiero di vestire la maglia del Genoa e che chiunque parli argentino e giochi in attacco venga accolto con un occhio di riguardo da tutti quei tifosi che hanno ancora negli occhi le gesta di Diego Alberto Milito.

Il Cholito, figlio del gigante Cholo, proverà a conquistarsi i grandi palcoscenici saltando sempre più in alto e facendolo da solo, cercando il pallone con la testa o sotto porta come ha dimostrato di saper fare molto bene nei primi anni ad alti livelli in Argentina

Lo farà come un cacciatore di aquiloni, sempre con gli occhi rivolti al cielo e pronto a colpire a sangue freddo spezzando i fili di quelli degli altri, riuscendo a stupire tutti con un solo movimento silenzioso e repentino. 

L'unica cosa importante è che resti intatto il suo filo, che l'aquilone del Cholito continui a volare libero. Sempre più in alto.


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