Sam Allardyce fa indignare l'Inghilterra: pronto il licenziamento

28.09.2016 11:31 di  Lorenzo Semino   vedi letture

Sam Allardyce e la Nazionale inglese, un matrimonio durato poco e finito malissimo.

Ha dell'incredibile ciò che è accaduto nei giorni scorsi, quando alcuni cronisti anonimi del Daily Telegraph si sono calati nelle vesti di businessmen, pronti a pagare qualsiasi cifra pur di riuscire a raggirare le norme della Football Association sulle «terze proprietà dei giocatori», ovvero i regolamenti sull'acquisto e sulla cessione dei giocatori con suddivisione dei compensi fra mediatori e parti interessate, che normalmente in Europa sono le società ed i procuratori. 

Situazione differente in Sud America e persino Portogallo, dove la pratica di affidare i cartellini dei giocatori a più parti è diffusa anche fra alcune società note quali Benfica, Sporting Lisbona e Porto. Dall'1 maggio 2015 è entrato in vigore il divieto nei confronti di tali 'multiproprietà', ma evidentemente c'è ancora chi prova a farla franca nonostante il regolamento parli chiaro, perlomeno quello inglese.

'Big Sam', come soprannominato da anni nel Regno Unito, aveva pensato proprio a tutto: poco più di 463 mila euro era la cifra richiesta dall'ormai ex tecnico per accettare le richieste dei suoi interlocutori, che nel frattempo lo stavano filmando di nascosto mentre chiedeva come compenso extra alcuni viaggi a Singapore ed Hong Kong con tanto di alberghi prenotati e voli con posto in prima classe.

La notiza 'bomba' ha fatto indignare tutto il popolo anglossassone e filo calcistico: l'ex allenatore del Sunderland aveva accetato un incarico da circa 3 milioni di puonds annuali prima di sedersi ai tavoli delle trattative in gran segreto nelle più svariate città inglesi: prima Manchester, poi Londra.

In Inghilterra non si può partecipare alla compravendita di giocatori in qualità di terza parte, questo è piuttosto noto, ma per Big Sam non vi sarebbe stato nessun ostacolo, perché "aggirare il regolamento è facile", Allardyce dixit a quanto pare.

Avrebbe utilizzato un viaggio nella metropoli cinese per mascherare il reale intento di illustrare nei dettagli ai vari imprenditori interessati le tecniche per inserirsi fra club e procuratore nelle trattative per i giocatori. 

Ovviamente verranno rassegnate le dimissioni, cosa prevedibile ed ampiamente confermata dalle fonti vicine alla F.A., che lo ha convocato a Wembley per una riunione lampo che sa tanto di richiesta di spiegazioni. E forse anche di scuse, visto e considerato che era stato assunto 'a furor di popolo' in quanto espressione di un calcio semplice e combattivo proprio come piace agli inglesi. Peccato che proprio loro non tollerino affatto le prese in giro, i trucchetti e chi cerca di raggirare i loro regolamenti tanto stretti quanto spesso ben funzionanti e poco permissivi. Almeno il grande Sam, però, da buon cittadino delle West Midlands questo avrebbe dovuto metterlo in conto, un po' come quello di 400 mila sterline che ha presentato come compenso per i suoi preziosi consigli ai compagni d'affari con cui da qualche mese si sedeva al tavolo. Purtroppo per lui erano sotto copertura, il piano di Sam Allardyce è stato invece totalmente scoperchiato.

Scoperchiato e sommerso dai 'click' delle macchine fotografiche, ha chiesto scusa a modo suo (VIDEO), ammettendo come 'fosse una cosa stupida da fare' e la vittoria del 'tranello'. Una trappola che, però, oggi fa rima con giustizia.


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