Genoa, è una partita jolly che non andrebbe sprecata

02.11.2025 17:15 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

In casa Genoa, tra le gestioni Shevchenko e Blessin, s'intrufolò l'effimera parentesi Konko, racchiusa in un pesantissimo 0-6 contro la Viola. E' pensabile che la nuova conduzione interinale, condotta dalla coppia Murgita-Criscito, sortisca un esito meno rovinoso, ma a livello di delicatezza la trasferta di Reggio Emilia contro una matricola scatenata come il Sassuolo non ha nulla da invidiare a quell'episodio.

Tocca dunque a due “Grifoni nell'animo” provare a metterci una pezza: in teoria con un mandato brevissimo, lungo quanto la ricerca di un erede di Patrick Vieira: dunque, potrebbe trattarsi di una gara sola ma anche di due, sfruttando la sosta internazionale per vederci più chiaro. Roby e Mimmo, comunque, vogliono giocarsi al meglio l'opportunità caduta dal cielo: è già successo che un tecnico pescato alla disperata dal vivaio si riveli vincente e affranchi la società, almeno sino a giugno, da una spesa ulteriore e da una drammatica discesa di categoria, ma si è trattato di casi sporadici. I due, se non altro, non avvertono il peso della responsabilità: in un quadro così nebuloso, chi potrebbe incolparli dell'ennesimo passo falso?

Il nuovo staff di sicuro non percorrerà il sentiero battuto dal precedessore, ma qualcosa modificherà, sia per convinzione personale, sia per cercare di scuotere un gruppo in stato comatoso. E' in ballo persino un cambio di sistema tattico, col ritorno alla difesa a tre, ma il varo della 4-4-2, con l'attacco a due punte, potrebbe essere una soluzione stuzzicante, che mister Patrick non aveva ma preso in considerazione.

E' meno probabile che ci si fermi ad una rivoluzione negli interpreti iniziali. Di sicuro si scollerà dalla panca Frendrup, prezioso ruba palloni, e anche Thorsby godrà di una chance, considerate le caratteristiche del match, adattissimo ad un combattente come lui.

Soprattutto in avanti muterà il cast, ma è difficilmente prevedibile qualsiasi mossa.  Ecco che, come partner di Ekhator, potrebbe riemergere Ekuban (nonostante le numerose partitacce come partente), ma anche Vitinha o – perché no – il vituperato Colombo, ancora alla caccia di un golletto. Attenzione, poi, a Venturino, acclamato dalla folla e conosciutissimo dai dioscuri in panca: potrebbe essere lui la grande sorpresa.

Di certo, l'addio dell'uomo di Dakar inietterà nuovi stimoli nei giocatori, desiderosi di mettersi in luce agli occhi dei due provvisori trainer ma anche di chi è in trattativa per subentrare in via definitiva. Chiaramente, non si può chiedere alla coppia di riaccendere entusiasmi sopiti, ma – quello sì – di restituire dignità ad una squadra che contro la Cremonese ha toccato il fondo Possiamo attenderci un undici battagliero, concentrato, propenso alla corsa, mentalmente sul pezzo e chissà che, con la mente sgombra, non possa scaturire una prova accettabile e incoraggiante, a prescindere dal risultato,che pure ha la sua importanza.

Certo, il Sassuolo è un pessimo cliente. Già l'anno scorso la rosa impegnata in cadetteria avrebbe potuto dire la sua anche in serie A, sicché sorprendono relativamente i loro recenti exploit e l'attuale lusinghiero piazzamento nella colonna a sinistra della classifica. Gli emiliani non presentano vistosi punti deboli. In difesa brillano il colosso Idzes e soprattutto Doig, che domina la fascia sinistra e offre invitantissimi traversoni. In mezzo al campo troneggia il 37enne Matic, onesto di glorie internazionali neppure così remote, col supporto di due sontuosi gregari quali Vrancks e Koné.

Il trio offensivo suscita tonnellate di invidia: Laurenté a sinistra è un talento tra i più fulgidi del campionato e a destra Berardi è l'unico campione rimasto incollato alla provincia, in spregio ai richiami degli squadroni, In mezzo a loro troviamo quel Pinamonti che, discusso a torto o a ragione lo scorso anno dal popolo genoano, ora è amaramente rimpianto e si tiene stretta una maglia di titolare inizialmente insperata.

Obiettivamente, serve un miracolo per sfangarla al Mapei Stadium, ma sarebbe assurdo arrendersi in anticipo. Dati i presupposti, questo posticipo equivale ad un jolly da calare, sperando di trovare la combinazione favorevole. Ai giocatori che saranno impiegati tocca il compito più importante: inviare messaggi di vita e competitività alla dirigenza, ma soprattutto a chi dovrà guidarli in futuro.

                 PIERLUIGI GAMBINO


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