Remember Genoa: quelli che... vorrebbero ma non riescono

02.06.2020 14:12 di Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato.

Ci sono giocatori che tecnicamente sono validi e avrebbero i numeri per raggiungere alti livelli, ma che spesso vengono invece poi bloccati da non si sa quale mistero. Elementi che vengono osannati un po' da tutti, per i quali si parla magari anche di possibili convocazioni per la Nazionale ma che, alla fin fine, dopo pochi mesi perdono completamente ogni appeal sia per la stampa che, soprattutto, per i tifosi. E' il caso di Francesco Cozza; un classe 1974, un regista tutto fosforo, giocatore dai piedi buoni, di quelli capaci di inventare sempre qualcosa in ogni istanti di gara, che però al Genoa non riuscì mai ad emergere.  

Nell'estate del 2004 il Grifone pensava di aver fatto un grandissimo acquisto. Dalla Reggina giungeva Francesco Cozza. In Calabria aveva fatto faville, disputato campionati sempre ad alto livello, sempre in maniera costante e praticamente senza mai una sbavatura. Un giocatore di quelli che, in prospettiva, come abbiamo detto prima, avrebbe potuto puntare a squadre assolutamente di primo livello, almeno per quello che aveva saputo mettere in mostra in quel periodo. 

A portarlo in maglia rossoblu fu soprattutto una persona, l'allenatore di allora Gigi De Canio, che stravedeva per lui e soprattutto lo conosceva alla perfezione e quindi era certo di potergli consegnare le chiavi del centrocampo genoano. Ma le cose non andarono benissimo per Cozza. L'allenatore infatti fu esonerato a pochi giorni dall'inizio del torneo e al suo posto fu chiamato Serse Cosmi che, in pratica, mai riuscirà mai a trovargli un posto consono alle sue capacità in squadra. 

Per Cozza quella annata dunque non sarà quella del definitivo lancio verso alti palcoscenici, ma solo un periodo di qualche mese nel quale scenderà in campo solamente in 5 circostanze, senza mai segnare una rete e lasciando più l'amaro in bocca nei tifosi che altro. Così a gennaio 2005 lascerà la Liguria senza rimpianti passando, inizialmente, in prestito al Siena.

Se c'è una cosa che il calciatore dimostrerà è che in fondo solamente in una piazza seppe farsi valere: quella di Reggio Calabria. Alla Reggina infatti farà bene anche nelle seguenti altre due circostanze in cui tornerà; dimostrazione di come talvolta i calciatori sappiano rendere solamente in determinate squadre mentre falliscano clamorosamente in altre. Al Genoa probabilmente la sfortuna di Cozza fu il fatto che il suo mister, Di Canio, neppure riuscì ad iniziare quella stagione calcistica. Eppure le doti tecniche del calciatore mai sono state messe in discussione, ma probabilmente pesò molto anche il suo carattere.

Attualmente Cozza fa parte dell'area scouting della Reggina dopo essere stato anche allenatore in alcune società prevalentemente del Sud Italia, con unica parentesi Pisa tra il 2013 e il 2014.


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