A Bologna la partita più adatta, per un pareggio targato salvezza

11.05.2021 10:00 di  Pierluigi Gambino   vedi letture

Vantaggio immutato rispetto alla terz'ultima e una giornata in meno da disputare, con l'inebriante aggiunta della quasi salvezza in tasca al Cagliari, ultimo avversario del Grifo prima del rompete le righe. Anche perdendo di fronte al Sassuolo, il Grifo si è avvicinato all'agognata meta, e pazienza se la relativa tranquillità è figlia esclusivamente delle sconfitte altrui.

Il clan rossoblù conta i giorni che la dividono dalle vacanze ma non può ancor distrarsi. Da Bologna, in questo turno infrasettimanale, si dovrà a tutti i costi tornare con un punticino, che unito a quello auspicabile in terra sarda, significherebbe aritmetica salvezza a danno del Benevento, senza neppure badare ai risultati dell'altra pericolante, lo Spezia, attualmente sotto di due lunghezze e mezza. La gara, se in calendario due mesi fa, sarebbe stata piuttosto delicata, date le virtù del team di Mihajlovic, forse povero di fisicità e di potenza, ma provvisto di tecnica e velocità. I petroniani, negli ultimi tempi, hanno scelto la terapia conservativa: un passettino alla volta, per guadagnare altri pezzetti di serenità. L'ultimo pari, a Udine, ha definitivamente sigillato la questione, consentendo ai dirigenti felsinei di voltare pagina e a mister Sinisa di proseguire la verifica delle forze in organico, compreso qualche ragazzotto della Primavera.

Non sarebbe onesto attendersi dall'antagonista di turno chissà quale regalo, ma neppure 90 minuti con la bava alla bocca. Insomma, se il Genoa non servirà sul piatto d'argento una o più agevoli opportunità offensive, l'esito sarà pressoché scontato: un punto a testa e tutti felici e contenti.

Meglio, comunque, evitare cali di tensione o rilassamenti. Zio Balla è conscio che la permanenza in A passi più dalla via Emilia che dalla breve strada che conduce a Marassi, dove arriverà una famelica Atalanta: ergo, se proprio dovesse procedere al turnover, lo rinvierebbe a domenica prossima.

Chi opporre dunque alla scapigliata banda di Sinisa? Improbabile che si renda disponibile capitan Criscito, sicché si scalda Radovanovic, per evitare al quasi 35enne Zapata, appena rientrato dopo una sosta di mesi, il doppio sforzo in tre giorni, L'auspicio è che l'ex clivense, bersagliato recentemente di critiche feroci e silurato dal mister, ritrovi almeno in parte l'antica serenità: è un tipo scarsamente emotivo, pertanto dovrebbe reagire nella maniera più consona. Sicura la conferma di Masiello, il cui infinito orgoglio lo spingerà a riscattare l'amarissima pagina col Sassuolo.

A centrocampo riecco Strootman, che spedirà in panca l'attempato Behrami. Zajc è favorito per il titolarato, pur continuando le sue prove incolori, ma in mancanza d'altro...  Sulle fasce spazio ancora a Zappacosta (l'unico piede di porco di una squadra in difficoltà contro qualsiasi tipo di porta) e a Ghiglione, visto che Goldaniga sarà utile come difensore fisso, in mancanza di alternative.

In attacco si registra un'abbondanza neppur così beata. Cinque sono i pretendenti a due maglie e sulle scelte di Ballardini parrebbe inutile provare a indovinare la coppia vincente. La logica indirizzerebbe verso Shomurodov e Scamacca, ma Destro ci terrebbe a raccogliere altri applausi nella città dove ha giocato per più tempo e Pandev è stato spesso decisivo come partente più che come subentrante. Più che le scelte iniziali, tuttavia, sarà basilare ritrovare compattezza ed organizzazione, le qualità decisive nel periodo della rimonta ballardiniana, andate via via perdendosi nelle settimane recenti. Certe smagliature difensive dovranno assolutamente scomparire.

Il Bologna è compagine sbarazzina, tatticamente basata su un 4-2-3-1 che esalta la qualità dei tre rifinitori alle spalle di un'unica punta che dovrebbe ancora essere un ex sempre nel cuore della gente genoana, il 39enne Rdrigo Palacio, preclaro esempio di professionalità. Manca agli emiliani la potenza, ma la loro fantasia è difficilmente arginabile. In difesa troneggia quel Soumaoro che l'anno scorso fu un architrave della salvezza genoana sin quando tra il suo agente e la società scoppiò la battaglia del grano. Anche lui, meteora in Liguria, è ricordato con nostalgia e rammarico dal popolo del Grifo.

                      PIERLUIGI GAMBINO


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