Juric: "Devo tanto a Gasperini, ma questa è la mia idea di gioco"

08.06.2016 19:03 di  Mirko Auteri   vedi letture

Nonostante una ufficialità che tarda ad arrivare, pare ormai certo che sarà Ivan Juric a raccogliere l’eredità di Gian Piero Gasperini sulla panchina del Genoa. Una vera e propria staffetta tra allievo e maestro, con il primo pronto a rubare segreti e idee al secondo prima dal campo e poi sedendogli vicino in panchina.

Nonostante i tanti anni vissuti in rossoblù, l’Ivan Juric allenatore è un piccolo mistero per i tifosi genoani. L’incredibile campionato di Serie B condotto dal suo Crotone lo ha di diritto lanciato tra i tecnici emergenti più interessanti del panorama nostrano, ma per scoprire quali sono le sue idee non c’è niente di meglio che domandarlo allo stesso tecnico croato.

“Il calcio è fatto di vari momenti – spiega Juric a Repubblica.it – ma le mie idee cardine sono possesso palle e intensità. Per me avere il controllo del pallone è fondamentale, perciò in fase di non possesso l’obiettivo è recuperare subito il pallone attaccando l’uomo. Per me rompere la linea in fase difensiva non è un problema come lo è invece per allenatori come Maurizio Sarri o Marco Giampaolo che invece hanno come riferimento la palla. L’importante è scalare per cercare di recuperare il pallone il più alto possibile, rimanendo lontani dalla propria aria e vicino a quella avversaria”.

Juric mostra idee chiare anche per quel che riguarda la fase offensiva. “Non voglio un possesso di palla sterile: rubato il pallone bisogna pensare subito a far male all’avversario. Quando si recupera pallone alti bisogna subito verticalizzare, mentre se si recupera bassi l’obiettivo è costruire l’azione offensiva con il palleggio da dietro”.

I richiami all’idea di calcio di Gasperini sono evidenti ed è lo stesso tecnico croato a riconoscerlo pur puntualizzando alcune cose. “A Gasperini ho rubato tante cose, ma ho preso tanto anche da altri allenatori come ad esempio Paulo Sousa. È dalla sua scelta di arretrare Bernardeschi sulla linea dei centrocampisti che ho preso l’idea di schierare Di Roberto in mediana quando invece era stato preso per rappresentare un’alternativa a Ricci nel tridente d’attacco. Pur prendendo ispirazione ho però sempre cercato di sviluppare un mio metodo e costruirmi una mia idea di gioco. In questo senso l’esperienza nella Primavera del Genoa e in Lega Pro con il Mantova sono state molto preziose: ad esempio prima ero molto più rigido mentre a Crotone ho concesso maggiori liberta a qualche giocatore”.

Juric mostra idee chiare anche per quel che riguarda gli obiettivi e il tipo di preparazione da far svolgere alla squadra. “I miei devono andare sempre al massimo e per far ciò è necessario alzare sempre il livello d’intensità senza però arrivare mai al lattato. Ma anche la concentrazione deve essere sempre al massimo e la regola da seguire è una sola: in fase difensiva si seguire prima l’uomo e poi la palla. Se in partitella un mio giocatore prende un uno-due io mi incavolo, ma lui poi non gioca”.

Ma se i concetti di allenamento ricordano quelli di Gasperini, non è altrettanto per i metodi. “Non faccio mai il doppio allenamento e forse le mie squadra stanno in campo meno di molte altre, ma lo devono fare sempre con ritmi altissimi. Per me il giorno in cui si lavora di più è il primo alla ripresa degli allenamenti. Immaginando che si sia giocato di domenica, il martedì si lavora molto a livello aerobico facendo anche 12 chilometri in una seduta. Il giorno seguente si fa del lavoro di scarico per recuperare ed essere pronti a tenere i ritmi alti dei giorni successivi”.

Altra differenza tra Juric e Gasperini sarà poi l’atteggiamento sulle palle inattive in fase difensiva. “Sui corner sei giocatori difendono la zona, tre prendono chi arriva in corsa e uno si posizione fuori dall’area. Sulla punizioni laterali invece oltre ai sei a zona sono solo due i giocatori che devono bloccare gli inserimenti avversari”.

Concetti di gioco chiari e grandi fiducia nelle proprie idee e nei propri metodi è quanto traspare dalle parole di Ivan Juric. Il tecnico croato pare consapevole e pronto ad affrontare la difficile sfida di raccogliere la pesante eredità di Gasperini sulla panchina del Genoa. Ma la grinta e il carisma sono gli stessi mostrati in campo con la maglia del Grifone e sembrano quelle giusti per affrontare il meglio il compito che lo attende.


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