Pagata la partenza ad handicap ma è rifiorita la speranza di una risalita

23.10.2021 11:39 di Pierluigi Gambino   vedi letture

II Genoa ha giocato peggio parecchie altre volte, ma nella Torino granata paga la forma scoppiettante del Toro e un serie di distrazioni difensive imperdonabili. Un gol di margine ci sta, eccome, nel computo finale, anche se i rossoblù rimangono in partita sino al termine e chiudono lanciando ai propri tifosi, sempre più sconcertati, un perentorio messaggio di speranza.

Zio Balla, la cui posizione sarà riesaminata nelle prossime ore (ma la vicinanza con il match infrasettimanale della Spezia dovrebbe ripararlo da brutte sorprese), stavolta azzecca il modulo, 4-2-3-1, ma non tutti gli interpreti e concede all'avversario - come sua abitudine – mezza gara. Non fioccano le palle gol nei pressi d Sirigu, ma ogni qualvolta gli uomini di Juric affondano i colpi, procurano ferite letali in una retroguardia traballante. Mimmo Criscito, ancorché gladiatorio per quasi tutto l'incontro, conferma ulteriormente le proprie ambasce come difensore centrale, lasciando libero Sanabria sul primo cross vincente, anche perchè malamente protetto da Fares, che marcatore non è. E qui risiede il primo errore del mister: in terza linea sarebbe stato preferibile Cambiaso, spostato invece in avanti nel trio di trequartisti. Nella mediana, orfana per la prima volta di Badelj – decisione condivisibile in pieno – viene confermato Touré, autore di un pessimo primo tempo: altra scelta sbagliata al pari di quella di piazzare sulla destra Ghiglione in difesa ed Ekuban, che esterno non è, davanti a lui, con Sturaro improvvisato centrale dei rifinitori, ruolo che non è nelle sue corde.

Presto in vantaggio grazie all'accoppiata di ex Ansaldi-Sanabria (splendido il traversone del primo, puntuale l'incornata del secondo) il Grifo prova a reagire, ma senza costrutto e regala il raddoppio perdendo colpevolmente palla sulla trequarti e concedendo al Toro un ghiotto contropiede, finalizzato da Pobega. La reazione rossoblù si racchiude in una deviazione di Destro su cross calibrato di Fares, con respinta del portiere: a fronte di un gioco accettabile, la consueta scarsa concretezza.

Come gli accade da quasi tutto l'anno, mister Davide sfrutta l'intervallo per rimescolare ben bene il suo Genoa. Ed ecco Cambiaso riportato nel ruolo di terzino destro, Kallon immesso davanti a lui (fuori l'evanescente Ghiglione) e finalmente l'esordio nel nostro campionato del lungamente invocato Galdames a rilevare Tourè in mediana. Evidentissimi e immediati i progressi generali, accentuati dal successivo ingresso di Caicedo in prima linea. La sua intesa con Destro consente di riaprire il match prima del terzo gol granata, favorito ancora una volta da Criscito, irriso in dribbling dal redivivo Belotti, assist-man per Brekalo.

I rossoblù non demordono e il raddoppio firmato proprio dal centravanti ecuadoriano, su magnifica azione personale di Kallon e traversone rasoterra al bacio, non serve ad addolcire la pillola tossica della sconfitta, ma perlomeno lascia intendere che il futuro dovrebbe rivelarsi meno sofferto.

La classifica lacrima sempre più, ma a Torino si è visto un Genoa vivo, non arrendevole, seppur povero di tecnica pura e condizionato nel primo tempo dall'ennesima rivoluzione ballardiniana. Ora sarebbe doveroso insistere sul modulo e su quei giocatori che nella ripresa hanno sfiorato un'altra clamorosa rimonta. Certo, se si smettesse di partire ad handicap con due reti sul groppone, ogni tanto potrebbe uscire una vittoria...

                             PIERLUIGI GAMBINO


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