Col Napoli un'altra partita durissima, Gila si affida a Malinovskyi

15.09.2023 17:26 di  Pierluigi Gambino   vedi letture

Gli sguardi e le speranze di 28 mila innamorati si punteranno verso di lui, Ruslan Malinovskyi, espressamente incaricato di oleare il motore rossoblù con la giusta dose di fantasia e classe. Chi se non lui potrebbe garantire un “quid” in più alla manovra, sinora asfittica, del Grifone? Certo, la sosta avrebbe dovuto regalare a Gilardino un Vogliacco in grado di competere per una maglia di difensore titolare ed un Messias capace di corroborare il gioco d'attacco, ma di fronte ad infortuni alquanto delicati la prudenza non è mai troppa, sicché la sola, auspicabile novità nell'assetto rossoblù è l'ucraino finalmente presentabile. Le prime uscite di campionato sono servite ad ambientarlo nella realtà genoana, ma qualche allenamento tirato in più era indispensabile per rimetterlo atleticamente in riga.

Gila si attende molto dall'ex atalantino, che insieme con l'azzurro Retegui (tornato dalla parentesi in Nazionale senza particolare stanchezza) e con il cavallo di ritorno Vasquez compone l'esigua pattuglia di neo-rossoblù. Ruslan è atteso ad offrire giocate importanti nella metà campo rivale senza peraltro trascurare gli impegni in fase di copertura: una doppia mansione che può essere svolta solo se le gambe girano a dovere.

Si profilano altri cento minuti di atroce sofferenza. Il Ciuccio presenta segni di ruggine nelle giunture, ma è pur sempre la squadra Campione d'Italia. Le partenze del diesse Giuntoli, di mister Spalletti e della guardia scelta Kim non si stanno rivelando indolori, ma l'impianto resta assolutamente competitivo per il tricolore e il divario tecnico con il Genoa era e resta abissale. Basterebbe il solo Osimhen ad incutere terrore: figuriamoci se lo affiancherà Kvara e se alle loro spalle agirà un centrocampo super collaudato. Vero, mancherà Politano, infortunato in azzurro, ma il danese Lindstrom ed il collaudato Elmas rappresentano rimpiazzi di valore e in difesa, al posto di Olivera, sarà rilanciato il navigato Mario Rui.

Punti deboli dell'undici di Garcia? Il centrale difensivo Juan Jesus,ormai in là con gli anni ma più affidabile di Natan, erede per ora deludente di Kim. Mettiamoci poi l'appagamento da scudetto, che incide nella rabbia agonistica e, infine, l'imminente esordio in Champions League, che potrebbe indurre il tecnico francese ad un turn-over più massiccio e i protagonisti in campo a giocare col freno a mano tirato.

Gilardino, in attesa di Messias, non vanta alternative plausibili in zona offensiva ed è conscio che il pallone rimarrà lungamente tra i piedi sapienti di Lobotka (un professorone nella gestione della trama) e compagni. Difendersi bassi non sarà una scelta ma un obbligo imposto da un avversario specializzato nel comando della partita.

Da qui a mostrarsi rinunciatari, comunque, ce ne passa. Il venti per cento scarso nel possesso palla registrato nelle prime tre esibizioni è un dato sconfortante, che sarà certamente migliorato, ma a che  livello? Fondamentale sarà raddoppiare su Kvara, chiudere su Osimhen e reggere senza scomporsi il giro palla partenopeo, ma soprattutto supportare appena possibile Gudmundsson e soprattutto Retegui, che abbisognano (in specie il centravanti) di rifornimenti.

Il capitolo formazione si può liquidare in due righe. Ci si avvia ad una conferma in toto dell'undici di Torino, nella speranza che Badelj e Strootman reggano alla distanza scongiurando precoci ammonizioni (destinate a condizionarli nel prosieguo) e che in fase di disimpegno affiori una migliore pulizia di tocco. Kutlu, ormai inserito nel gruppo, si propone comunque come alternativa di cui tener conto,

Guai, però, se il Napule recuperasse la sfera immediatamente, magari nei pressi dell'area genoana. Un lavoro incessante sarà richiesto a Frendrup, il più fresco e dinamico dei centrocampisti: dovrà correre da una parte all'altra per chiudere ogni varco e sopperire alla lentezza dei compagni di reparto.

L'obiettivo di giornata, al di là del punteggio finale, è premiare l'incrollabile fedeltà dei tifosi amici con qualche sostanzioso progresso a livello di presenza in campo e di intraprendenza. Indubbio che un punticino sarebbe tanta manna, ma – vale ripeterlo – non sono questi i confronti da non fallire assolutamente

                                   PIERLUIGI GAMBINO


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