Genoa, una nuova veste offensiva per continuare l'ascesa a Ferrara

30.09.2022 18:13 di  Pierluigi Gambino   vedi letture

La sosta al campionato ha tolto i residui alibi ad Alexander Blessin. Nelle due settimane prive di impegni agonistici il tedesco ha potuto dedicare parecchio tempo non solo al recupero fisico-atletico dei calciatori ancora indietro di condizione ma anche alla cura del gioco di attacco, sinora apparso alquanto deficitario. E' dunque presumibile che il Grifone, di scena al Mazza contro la Spal, palesi miglioramenti notevoli sul piano della manovra e soprattutto in fatto di concretezza.

Il mister rossoblu ha pure imboccato, in allenamento, qualche nuova strada tattica allo scopo di utilizzare al meglio giocatori con caratteristiche precise, evitando quegli impieghi fuori ruolo che hanno caratterizzato i primi sei capitoli stagionali.

Ciò non toglie che l'uomo di Stoccarda, pervicace nei propri convincimenti calcistici, possa insistere sul 4-2-3-1, ma finalmente l'ipotesi di un passaggio al  4-3-3 non appare più campata in aria. Dopo tutto, rispetto alle ultime gare, anche il ventaglio di opzioni individuali si è ulteriormente allargato, specialmente in attacco: novità importanti, che spalancano prospettive altamente stuzzicanti.

Ecco che, in un sol colpo, il trainer genoano ritrova tre elementi di peso e di pregio: Gudmundsson, cui è stata cancellata la terza giornata di squalifica; Aramu, ormai pronto a giocare titolare e ad assumersi le responsabilità della rifinitura; Puskas, rilanciato in Nazionale dalla doppietta inflitta ai bosniaci. Non tutti saranno parte dell'undici base, ma ne basterebbero due (segnatamente l'islandese e il sardo) a mutare i connotati di una linea d'attacco sinora caratterizzata dall'impiego di troppe false punte.

L'auspicio del popolo genoano – sinora inascoltato dall'allenatore – è di vedere in campo un tridente composto da Coda e da altri due elementi dai piedi educati, a prescindere dalla loro posizione: sulle fasce a piedi invertiti oppure più-accentrati. Basilare sarà mostrare ben altra pericolosità, servire al meglio il centravanti e ovviamente corroborare la casella dei gol all'attivo, sinora non esaltante.

Pure Ekuban, smaltito l'infortunio, è tornato in lizza per una maglia, e sta a Blessin resistere alla tentazione di riproporlo a scapito di un compagno dotato di superiore qualità. Il ghanese, semmai, potrà venire prezioso in corso d'opera, in caso di punteggio favorevole, per capitalizzare le ripartenze.

Un centrocampo a tre sembrerebbe assai più adatto a garantire equilibrio alla squadra. Punto fermo è ovviamente l'onnipresente Frendrup, a segno nella Under 21 danese, a supporto del centrale, che può essere indifferentemente il titolare Badelj (limitato da qualche acciacco), il navigato Ilsanker o il collaudato Strootman. A completare il tridente l'eclettico Jagiello oppure Portanova: due centrocampisti impiegati a lungo in zone di campo meno idonee.

In difesa, spazio ai soliti due laterali, con tre centrali  - Bani, Dragusin e l'emergente Vogliacco – a contendersi due posti al sole: tutti autentiche garanzie di rendimento.

A Ferrara il Grifone punterà al successo pieno, senza peraltro disprezzare l'eventuale pari, tenuto conto che i biancazzurri di casa hanno nello stadio di casa un fortino quasi inespugnabile. Mister Venturato – primo artefice del prolungato boom del Cittadella e vecchio bucaniere della cadetteria – punta su un 4-3-1-2 abbastanza rigido e basato principalmente sulla sagacia tattica di Salvatore Esposito, 22 anni, uno degli uomini nuovi della banda di Mancini: splendido “meneur de jeu”, il migliore della categoria per distacco.

Da temere, poi, la coppia offensiva composta da La Mantia e Moncini, che conoscono a fondo la serie B, si integrano a meraviglia e trovano spesso la via del gol. Meno affidabile appare la fase difensiva, come attestato dalle nove reti incassate in sei incontri. Un limite che potrebbe frenare il volo spallino verso le primissime piazze, ad onta delle ambizioni di Joe Tacopina, italo-americano, frenetico giramondo del calcio di casa nostra. Jankee per jankee, i padroni del Grifone ù appaiono più tranquillizzanti...

                                 PIERLUIGI GAMBINO


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