GENOA: BASTA MEZZA PARTITA PER IMPORRE LA PROPRIA SUPERIORITA'

13.05.2024 17:06 di  Radazione Genoa News 1893   vedi letture

Mezza gara basta e avanza per lasciare a secco il pericolante Sassuolo e consumare quattro anni più tardi una tremenda vendetta cancellando l'onta di quello storico 0-5.

Nel primo tempo giochicchia solo la squadra neroverde, alla disperata ricerca di altri punti salvezza, mentre il Grifo la fa da spettatore, procedendo al piccolissimo trotto e infiorando ogni trama con mille passaggetti sterili e quasi irritanti. Classica gara da 0-0 accesa da due episodi che chiamano in causa l'ineffabile Di Bello, che anche come varista non smentisce la propria idiosincrasia verso i colori rossoblù. Per nulla limpido è l'annullamento del vantaggio firmato da Thorsby dopo un goffo scontro a centro area tra il portiere ospite Consigli ed Henrique: galeotto un presunto fallo di mano di Retegui sfuggito ai più. Sarebbe stato un vantaggio casuale, oltreché il solo tentativo operato dai rossoblù, non certo animati dal sacro fuoco, ma perché non accettarlo di buon grado?

Il Sassuolo se non altro prova ogni tanto ad inpensierire il portiere Martinez, che non può mai stare tranquillo, ma la sua porta rimarrebbe intonsa senza un altro intervento di Di Ballo per segnalare all'arbitro Mariani unao spintone di De Winter ai danni di Laurente: rigore pescato col microscopio ma che ci può stare. Siamo alla mezz'ora, ma nei 15 minuti successivi il Genoa non cambia marcia e la palla continua a stazionare prevalentemente nella metà campo dei locali, anche se in area ospite uno sgambetto ai danni di Gudmundsson avrebbe perlomeno suggerito una revisione tecnologica.

L'atteggiamento passivo del Genoa, fonte di dispetto (quasi di rabbia) per i 25mila semprepresenti, può essere dettato dalla classifica, ma anche dalla scelta gilardiniana di insistere sulla difesa a tre, prudente all'eccesso tenendo conto delle caratteristiche e della forza dell'antagonista.

Sarà un caso, ma le modifiche decise nell'intervallo mutano radicalmente il volto rossoblù: out Vogliacco, per nulla brillante, e anche Sabelli, evanescente, e dentro Spence ed Ekuban, ma soprattutto si cambia modulo, passando alla quattro, con Gudmundsson in rifinitura. La rivoluzione è negli uomini e negli schemi ma anche nell'atteggiamento mentale, finalmente propositivo e degno della vasta platea. Il Grifo non ci sta a buttare via punti più che abbordabili e finalmente inizia a pigiare sull'acceleratore, Beninteso, nulla di clamoroso o di irresistibile, ma il risveglio è più che sufficiente a mettere a nudo i limiti dei neroverdi. Legittima e matura arriva la rete del pari, firmata da Badelj, che pur alternando una regìa more solito sagace a inediti errori nei passaggi, era stato l'”anima” del Grifo anche nei periodi più bui della partita. La sua esultanza dopo il colpo di testa vincente a seguito di un corner e di una “spizzata” a centro area di Thorsby, è il segnale di quanto il capitano ci tenesse a non perdere e a scongiurare una collettiva figuraccia.

Raddrizzato il match, è subito evidente che il Genoa avrebbe ancora fatto festa. Le avanzate sassolesi sono un invito a nozze per i contropiedisti rossoblù: guai a non approfittarne. Il sorpasso si deve all'ennesima iniziativa di Gudmunssson – il solo anche nel primo tempo a cercare di costruire qualcosa di decente – stavolta sotto forma di galopoata coast to coast per servire sulla destra Ekuban, autore del cross decisivo, sul quale Retegui va a vuoto ma ha il merito di confondere il suo marcatore Kumbulla, maldestro nell'infilare nel proprio sacco.

Evanescente la reazione, pur generosa, della banda del Balla, sfociata in un mare di traversoni sempre preda di Vasquez e ancor più di De Winter, capace di riscattare alla grande la fatale topica commessa sullo 0-0. Il bunker genoano è  prova di bomba e Martinez deve solo sbrigare ordinaria amministrazione. Finisce così, senza spasimi con qualche ripartenza genoana non condotta a buon fine: il 3-1 sarebbe stato premio eccessivo per una squadra.. entrata in campo solo nella ripresa, ma sul successo nulla da eccepire. A parità di stimoli, non ci sarebbe stata proprio partita.

Comunque, missione compiuta, e a quota 46 si respira un'aria balsamica e tonificante. Non si prospetta impresa agevole salire a 48 punti, l'obiettivo aggiornato in corsa da Gilardino (Roma e Bologna saranno ossi durissimi), ma è doveroso provarci. E se il Monza...

                          PIERLUIGI GAMBINO


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