GENOA: RETEGUI, RETE DA ANTOLOGIA ED E' GIA' SALVEZZA VIRTUALE

25.02.2024 09:19 di  Radazione Genoa News 1893   vedi letture

Da mesi il popolo rossoblù, abituato a sofferenze atroci, non trascorreva a Marassi un secondo tempo così disteso. Al minuto 48, quando l'ingenuo Kristensen si è visto mostrare il secondo cartellino giallo, il successo all'inglese su un'Udinese ricca di limiti è finito con ampio anticipo in ghiacciaia.

Chi avrebbe mai osato immaginare, lo scorso agosto, un Genoa capace, prima che inizi marzo, capace di raccogliere la bellezza di 33 punti ottenendo già virtualmente una salvezza da matricola neppur troppo accreditata? Se il Cagliari non batterà il Napoli, saranno 13 le lunghezze di attivo rispetto alla zona calda: un risultato pazzesco, date le premesse, ma non così assurdo a giudicare dalle vicende del campo.

I friulani giocano meglio del Grifo per una ventina di minuti, nei quali impongono la maggiore fisicità, si rendono più volte pericolosi e con un'incornata di Lucca centrano la faccia superiore della sbarra. Come succede spesso, la banda del Gila fatica a carburare, risulta assai macchinosa in ogni trama e non trova sbocchi nella metà campo rivale.

Poi, improvvisamente, il cambio di marcia, che mette a nudo i limiti della terza linea bianconera, specialmente sulle fasce. Vasquez dapprima impegna il portiere Okoye, poi scheggia il palo, infondendo coraggio e convinzione ai compagni. Sale il ritmo delle trame genoane ed ecco arrivar il vantaggio, che ormai era maturo. La rovesciata volante a bersaglio di Retegui diventerà l'istantanea dell'intero campionato rossoblù, il fermo immagine da copertina che chiunque deve applaudire: solo chi possiede coordinazione e classe può firmare certe prodezze. Un chiarissimo messaggio in bottiglia inviato al Ct Spalletti, che sta monitorando Mateo da parecchie settimane.

Sulla scia del vantaggio, passano quattro minuti e si festeggia il bis, con l'ispirazione di un cross a giri contati di Gudmundsson (che per il resto giocherà parecchio sottotraccia) planato sulla testa di capitan Bani, che a centro area non aspettava altro.

Se ancora esistevano dubbi sul verdetto finale, provvedeva ad inizio ripresa l’ingenuo terzino Kristensen a cancellarli: secondo giallo indiscutibile ed un “bravo” da indirizzzare a Messias, autore dell'ennesimo spunto in velocità fermato con una scorrettezza.

I restanti 46 minuti di contesa trascorrevano accademicamente, con il Genoa proteso più a far girare palla che ad affondare i colpi. Mossa tendente  risparmiare energie in vita della terribile ma stuzzicante trasferta nella San Siro nerazzurra. L'ulteriore, malcelato scopo era far ritrovare la via del gol a Gudmundsson, il quale però ha confermato di avere le polveri bagnatissime sciupando esecuzioni che normalmente sono sentenze.

Sull'altro fronte un unico brivido, verso il finale: zampata di Lucca a segno, vanificata da un fallo su De Winter pescato dall'attento Fourneau e confermato dal Var. Sarebbe stata una meritata punizione per qualche minuto di colpevole lassismo di un Genoa troppo sicuro di aver i tre punti in saccoccia. Una brevissima parentesi che non ha minimamente macchiato una serata di gioia ed orgoglio per la gente genoana.

Forse, è stato tutto più facile del previsto, ma a renderlo tale hanno anche contribuito le maiuscole prestazioni di parecchi rossoblù: in primis un formidabile Frendrup (palloni recuperati a vagonate), un Bini mondo del più piccolo errore (oltreché goleador di giornata), un Messias autore di parecchi “strappi” perentori, un Badelj che, favorito dai ritmi bassi scaturiti dalla superiorità numerica, ha espresso tutto il suo magistero.

Notte talmente fantastica (data la classifica, ovvio), che è davvero il caso di assestarci un pizzicotto: è tutto vero o è un effimero sogno di mezzo inverno?

                                    PIERLUIGI GAMBINO


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