Remember Genoa: "tira la bomba, tira la bomba"...

08.04.2020 14:13 di Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato. 

Ma sì, dai. Il calcio è bello in molti dei suoi aspetti, per una azione spettacolare, per un tocco sorprendente che può arrivare di testa o di piede, tipo la rovesciata alla Parola o il "colpo dello scorpione" di Ibrahimovic, ma può essere bello anche per una parata salva risultato di quelle che ti fanno quasi gridare egualmente al gol, proprio per non averlo subito.

Ma il gioco più bello del mondo, almeno così universalmente definito, ha anche un'altra peculiarità: il calcio piazzato. Tanti i protagonisti che si sono messi in evidenza in questa specialità. Qualche nome? Mario Corso con la sua punizione "a foglia morta", ma anche Andrea Pirlo, con quella che è stata da sempre definita la "maledetta".

Anche il Genoa ha avuto il suo specialista. Le punizioni, lui, le tirava di potenza, con la sfera toccata con le "tre dita". In pratica la sfera prendeva una traiettoria strana spostandosi incredibilmente prima di arrivare a contatto col portiere, ed ecco che il più delle volte quella sfera terminava in fondo al sacco. Varie le punizioni colpite da quel genio che è stato Claudio Branco. Le ricordiamo calciate di potenza a mezz'altezza, ma anche rasoterra (ricordate quella segnata al Parma con la sfera passata sotto i piedi dei giocatori emiliani posti in barriera?). 

Evidentemente però la punizione più famosa calciata da Claudio Branco è stata quella di un derby, che diventò la cartolina di Natale della stagione 1990/1991. Tutti i genoani ne possedevano almeno una. Era il 25 novembre 1990, un mese esatto al Santo Natale. Come al solito tifosi che assiepavano la Gradinata Nord. Si giocava in casa dei blucerchiati e quindi, per logica, i genoani erano in minoranza. Nonostante ciò però la festa, da inizio a fine partita, sarà solo rossoblu.

Il Genoa arrivò a quella gara con qualche problema dovuta principalmente all'eliminazione in Coppa Italia per mano della Roma. C'era maretta soprattutto verso un giocatore: Bortolazzi. Nonostante ciò il tecnico Bagnoli lo schierò però ugualmente, difendendolo a spada tratta dagli attacchi che arrivavano da varie parti. Eranio e Vialli, su rigore, avevano fissato il risultato sul pareggio. Almeno fino al minuto 28 della ripresa: calcio di punizione per il Genoa pochi metri fuori dall'area di rigore. Sul pallone vanno Bortolazzi, Aguilera e Branco, tutti specialisti per quel tipo di calcio di punizione. Il primo a levarsi dal pallone fu Bortolazzi. Restavano Aguilera e Branco; fischio arbitrale: l'uruguaiano toccò il pallone per il compagno; il brasiliano partì scaricando di potenza il suo sinistro, dando al pallone una traiettoria velenosa che lo portò direttamente alle spalle di Pagliuca. Risultato nuovamente a favore del Genoa, che non cambierà più per il tripudio del popolo rossoblu.

Quel gol segnerà la storia di quel campionato. Da quel momento il Grifone comincerà infatti a volare sino a raggiungere il piazzamento Uefa, e per i tifosi genoani la festa durerà per tutto l'anno. Da allora tutti ricordano quel coro della Gradinata che faceva così: "Claudio Branco tira la bomba, tira la bomba...".

Questa la squadra artefice di quel successo: Braglia, Torrente, Branco, Eranio, Caricola, Collovati, Ruotolo, Bortolazzi, Aguilera, Skuhravy, Onorati   


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