Genoa, un tabù da abbattere, perchè non provarci?

28.12.2025 17:13 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Prima o poi i tabù debbono crollare: anche quello dell'Olimpico giallorosso, mai violato dal Grifone. Ed è proprio la legge dei grandi numeri a tenere in vita una speranziella, che si estende all'ipotesi di un pareggio, evento già accaduto, seppure raramente. Chissà che a migliorare l'avarissima media non tocchi ad un “core” giallorosso come Daniele De Rossi, dopo Totti il più amato dal popolo della Lupa. Il suo rapporto con la “Maggica” è anche superiore a quello che lega l'allenatore romanista attuale, Gian Piero Gasperini, al Genoa, il club che gli ha aperto le porte del calcio che conta.

L'incrocio nostalgico dei due allenatori è un aspetto suggestivo, ma al di là dei sentimenti troviamo tre punti da conquistare con le unghie e coi denti, così da rispettare le rispettive tabelle di marcia. Entrambe le contendenti provengono da una sconfitta, ma forse quella rimediata dai rossoblù è più pesante e costringe a cercare un risultato favorevole anche in terre altamente ostili. I giallorossi hanno perso tre delle ultime quattro contese di campionato, ma ciononostante sono in pienissima corsa per una poltrona Champions e chiaramente hanno messo in preventivo l'en plein in questo congedo dal 2025.

Prima della disamina tecnico-tattica, un doveroso commento sulla designazione arbitrale, che più infelice non si sarebbe potuta immaginare. Sì, è una provocazione bella e buona  riproporre il brindisino Di Bello, che sette anni orsono (correva il 16 dicembre) accompagnò i giallorossi, in crisi nerissima, al successo negando un rigore sesquipedale al Vecchio Balordo in pieno recupero dopo la spinta a due mani di Florenzi ai danni di Pandev, che stava incornando ad un metro dalla porta. Il fischietto pugliese da sempre è un fedelissimo protettore delle “grandi”, con un occhio particolare per la squadra più tifata della Capitale: nei momenti di carestia, chissà perché, spunta lui...

Intendiamoci, la Roma ha tutti i mezzi per imporsi senza aiuti arbitrali, ma è conscia che non sarà una passeggiata di salute, poiché i rossoblù vendono sempre cara la pelle e hanno l'indiscussa capacità di mettere i bastoni tra le ruote a chiunque.

Il popolarissimo DDR, una volta scacciata l'emozione, cercherà non solo i consensi personali derivanti da una prova maiuscola dei suoi ragazzi ma anche un epilogo... sostanzioso. La formazione di partenza non sarà frutto di una rivoluzione, che l'esiguo lotto di calciatori affidabili vieta di base. Il recupero a tempo di record del combattente Thorsby, il cui guaio alla spalla pareva abbastanza grave, accentua tuttavia uno dei rari dubbi: toccherà a lui o più presumibilmente a Ellertsson completare la cerniera centrale, anche se Masini, platonicamente a bersaglio l'anno scorso all'Olimpico, potrebbe insidiarli.

In terza linea da registrare i progressi ulteriori del convalescente Ostigard, pronto al cimento ma in diffida: vale la pena rischiarlo in vista del drammatico spareggio salvezza col Pisa? Dopo tutto, Otoa e Marcandalli sembrano fornire accettabili garanzie.

In avanti, con Vitinha certo di una maglia, toccherà ancora a Ekuban, il migliore contropiedista in organico, o a Colombo, partner più collaudato del portoghese? Il primo è lievemente favorito, pur tenendo conto che il suo rendimento da subentrante è solitamente più elevato.

La sola incognita riguarda ovviamente i pali, ancora difesi dal solo numero uno disponibile, il genoanissimo Sommariva, che nella sua obbligata apparizione con l'Atalanta si è disimpegnato egregiamente sulle conclusioni di piede e ha toppato in uscita su corner. Anche la Roma ha giocatori pericolosissimi sui calci fermi come gli azzurri Mancini e Cristante, che De Rossi conosce a menadito e ai quali riserverà una marcatura speciale. Di sicuro il portierino di Sestri Ponente godrà di parecchie chances per riscattare quell'avventato intervento.

La Roma è di caratura superiore, ma non scoppia di salute e lamenta due defezioni pesanti: capitan Pellegrini e il marcatore Ndicka (in Coppa d'Africa). Inoltre il centravanti Dovbyk è appena tornato in gruppo e. anche Hermoso, altra guardia scelta, non è al meglio e potrebbe disertare. Gasp fatica a gestire una rosa lontanissima dalle sue teorie tattiche e il raccolto offensivo quasi mai è stato copioso, ma sono parecchi i suoi uomini in grado di “inventare” il colpo vincente, e il riferimento non è limitato a Dybala (un genio del calcio frenato dai continui infortuni) e a Ferguson, giovane nazionale irlandese.

La banda di De Rossi tenterà l'impresa, nella consapevolezza che l'impegno sia – per motivi non solo tecnici – ai limiti del proibitivo. Il punticino potrebbe uscirci, ma se così non fosse, pazienza: l'importante sarà comportarsi con dignità, evitare un'umiliazione e soprattutto non compromettere con nuovi infortuni o squalifiche il successivo appuntamento, quello sì da non fallire nel modo più assoluto.

                PIERLUIGI GAMBINO


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