Remember Genoa: un attaccante dalle polveri non bagnate...di più

06.06.2020 14:12 di  Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato.

Da un attaccante ci si attende il gol, la gioia dell'esultanza, il sorriso di chi sa di aver dato tutto per la squadra e possibilmente di esser risultato decisivo alla fine di ogni match: ecco, questo è quello che normalmente ci si attende da chi gioca in avanti; da chi un tempo aveva sulle spalle la "mitica" maglia numero nove che simboleggiava il centravanti, il goleador.

Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto; ci sono giocatori infatti che magari si esprimono meglio in un determinato stato piuttosto che in un altro, magari, anzi soprattutto, per la forza non eccelsa delle difese avversarie. E' il caso di Tim Matavz che al Genoa arrivò a fine gennaio 2016 per poi lasciare la Liguria pochi mesi dopo. 

Il giocatore sloveno aveva una fama da goleador in Olanda; 34 reti con il Groningen e 24 col Psv Eindhoven. Peccato che altrove avesse invece fatto cilecca. In Germania, ad esempio, in un anno e mezzo realizzò, con la maglia dell'Augsburg, solamente tre reti. Proprio dai teutonici la dirigenza genoana acquistò il centravanti sperando di poterlo lanciare ai vertici del campionato risvegliando in lui la fama del goleador.  In rossoblu avrebbe dovuto svolgere il compito di vice Pavoletti e alla sua presentazione, nella sede rossoblu di villa Rostan, promise di essere pronto per la nuova avventura e che si ispirava ad Ibrahimovic.

Sul terreno di gioco però le cose andarono diversamente: solo sette presenze alquanto fugaci e nessuna rete. L'attaccante sloveno, nonostante parlasse perfettamente l'italiano, non riuscì infatti ad ambientarsi a dovere e della sua partenza in pratica nessuno se ne accorse.

Olanda, dicevamo in precedenza: ebbene Matavz adesso si trova a vestire la maglia del Vitesse ed ha ripreso a segnare. Dal 2017 sono infatti 37 le reti realizzate in 77 gare disputate. Ecco dunque che l'algoritmo è risolto: mai togliere il centravanti sloveno dalla terra dei tulipani. Altrove infatti, come quel tipo di fiore, sembra sfiorire velocemente.


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