Genoa, gare interne ed esterne, la differenza c'è e si vede

12.11.2023 10:30 di  Franco Avanzini   vedi letture

Lo stadio Luigi Ferraris è tornato ad essere un fortino. Gli oltre trentamila tifosi che lo affollano dalla prima giornata via-via per tutti gli incontri ovviamente aiutano i ragazzi di mister Gilardino a giocare con il "dodicesimo" uomo alle loro spalle. E gli avversari finiscono per patire questa situazione soprattutto se non sono avvezze ad avere 30.000 fiati sul collo. La casa rossoblu, a parte la sconfitta alla prima gara contro la Fiorentina, ha regalato i successi in scioltezza contro al Roma e quelle contro le avversarie dirette Salernitana e Verona. c'è poi stato il pareggio contro i Campioni d'Italia  uscenti del Napoli dopo essere stati in vantaggio di due reti e l'inopinata sconfitta contro il Milan, una gara dallo 0 a 0 scritto che è stata "rovinata" da un mancato intervento del Var che ha permesso ai rossoneri di sbancare Genoca con la rete di un Pulisic che aveva palesemente toccato il pallone, prima del tiro, con il braccio.

Diverso il discorso per quanto riguarda invece le partite lontane da Genova. Partito bene con il successo firmato Retegui a Roma in casa della Lazio, poi ha conquistato, cammin facendo, solamente un punto, a Udine dove è stata decisiva l'autorete di Matturro nel 2 a 2 conclusivo che di fatto ha tolto ai rossoblu due punti. Poi solamente sconfitte tutte che hanno lasciato l'amaro in bocca: nella Torino granata per un gol giunto in pienissimo recupero, a Lecce per aver dovuto giocare oltre un tempo in dieci per l'espulsione di Martin e per avere subito la rete nell'ultimo quarto d'ora. Quindi a Bergamo dove, sul parziale di 1 a 0, Puscas si mangiava la palla del pareggio e a Cagliari dove al pareggio il Genoa era pure arrivato salvo non riuscire a portarlo alla fine della partita.

E' chiaro che il cammino interno e quello esterno siano differenti. Occorrerà trovare la giusta quadra soprattutto quando si andranno ad affrontare squadre alla portata del Grifone, partendo dalla prossima, subito dopo la sosta per le Nazionali, a Frosinone. Il tecnico Gilardino e il suo staff dovranno lavorare su questo. Ci vorrà un Genoa meno impaurito e più portato a pressare l'avversaria anche nella loro metà campo.

E' evidente che molto dipenderà anche dalla presenza di Retegui e Messias. L'attaccante italo-argentino ha dimostrato di essere bravo nel controllo di palla, di saper far salire la squadra e prendere qualche fallo utile, soprattutto fuori casa, a far rifiatare i compagni. Lo stesso Messias potrà sapersi rendere ultime essendo un elemento bravo a creare superiorità numerica saltando l'avversario diretto e, con la sua velocità. creare azioni di rimesse atte ad offendere le difese avversarie. 

Questa sosta arriva di fatto a puntino per cercare di portare in linea di galleggiamento i due elementi ma anche per capire quale sia l'entità degli infortuni subiti da Bani e Ekuban usciti anzitempo dal match contro il Verona. Proprio i tre punti conquistati contro i veneti potrebbero risultare basilare per dare una nuova svolta al torneo rossoblu. Piedi per terra ovviamente, nessun volo con la fantasia ma le prossime due partite, in Ciociaria e contro l'Empoli al Ferraris, se gestite al meglio chissà che non regalino al Genoa una classifica ancora migliore. 


Altre notizie - Copertina
Altre notizie