Genoa, gioco in crescita ma in difesa mancano i centimetri

23.11.2025 11:41 di  Redazione Genoa News 1893   vedi letture

Com'è il bicchiere genoano? Mezzo pieno o mezzo vuoto? Propendiamo per la seconda tesi pur considerando che senza un errore gigantesco del portiere cagliaritano Caprile il Grifo avrebbe incassato una sconfitta pazzesca. Poteva dunque finire a rotoli, ma dopo che si erano creati tutti i presupposti per festeggiare il primo successo esterno dell'era De Rossi.

Vasquez e compagni dominano quasi tutto il primo tempo e buona parte della ripresa, esprimono il miglior calcio da agosto in poi, ma disobbediscono al proprio allenatore, che aveva chiesto una squadra dominante nelle due aree. E se qualche errore di precisione in avanti può essere perdonato a fronte delle tre segnature in attivo, non è tollerabile beccare un tris da questo Cagliari malandato e tremolante, affidato più che altro alla verve e alla statura del suo centravanti, quel Borrelli giunto dalla B e considerato un punto debole.

De Rossi conferma inizialmente l'undici più collaudato, col rientro post-squalifica di Malinovskyi a dirigere il traffico. Per una mezz'ora pare che in casa giochi il Grifo e che gli isolani cerchino esclusivamente di non prenderle. Caprile inizia presto a lavorare, viene salvato sulla linea da Luperto e poi deve capitolare a capo di una splendida trama rifinita da Colombo a pro di Vitinha, la cui giravolta da centravanti autentico è seguita da un tiraccio imprendibile ad incrociare.

Il Cagliari assiste passivamente al monologo genoano e potrebbe anche incassare il raddoppio ma Colombo, a tu per tu col portiere, gli recapita nei guantoni un pallone docile che attendeva solo di finire nel sacco. E' un episodio chiave poiché sei munti più tardi, al 33'. arriva inopinato il pari degli isolani, che non sembrano affatto ispiratissimi ma a destra riescono a crossare agevolmente e a guadagnarsi un corner via l'altro. Proprio dalla bandierina la sfera giunge sul secondo palo verso l'aitante Borrelli che, forse aggiustandosi con un mezzo fallo, sfrutta il suo fisicaccio per saltare oltre Martin (more solito, non impeccabile in fase difensiva) e insacca.

Breve il periodo di smarrimento degli ospiti che al 41' tornano in vantaggio. Da manuale il cambio di gioco di Malinovskyi (tra i miglioro in campo) per Thorsby, abile a servire Østigård, confermatosi goleador di vaglia con una secca conclusione al volo. E qui il Genoa deve recitare il mea culpa: invece di ricomporsi e restare concentrati, i ragazzi di De Rossi si cullano sugli allori e appena dopo la ripresa del gioco si fanno cogliere colpevolmente preparati. Borrelli, sempre lui, allunga un lungo rilancio dl portiere Caprile verso Seba Esposito, che fulmina facilmente Leali. Un assurdo harahiri.

La ripresa si apre sulla falsariga del primo tempo, col Genoa e menare la danza e Caprile a dire di no con un po' di fortuna allo scatenato Østigård, ma la fragilità difensiva dei liguri è un handicap troppo rilevante. Così all'ora di gioco il Cagliari, che sino a quel momento avrebbe meritato di essere sotto nel punteggio, finisce clamorosamente avanti a capo dell'ennesimo calcio d'angolo fatale al Grifo in quest'annata. Borrelli, a centro area, può colpire comodo di testa, ma stavolta la statura incide non più della latitanza di una difesa che assiste impassibile, con Marcandalli principale colpevole.

E qui occorre un approfondimento. Con Bani e De Winter il Grifone avrebbe espugnato l'Unipol Domus. Purtroppo Vasquez era e resta piccolo, Østigård salta parecchio ma neppure lui è un gigante e Marcandalli non ha risorse sufficienti per ben figurare in serie A, per lui davvero un lusso. Ovvio che a gennaio occorra un rinforzo di struttura, ma due sarebbero ancora meglio.

Partita finita? Il Genoa, riveduto e corretto da De Rossi (dentro Grønbæk, poi Ekuban e Carboni) non è più dominatore, mal 79' arriverebbe ugualmente allo strameritato pari se il Var non rivedesse la posizione di lieve offside del goleador Colombo, che aveva infilato sotto la sbarra, jella nera, peraltro compensata con gli interessi all'83' dalla clamorosa dormita di Caprile (sino a quel momento impeccabile), che sul lungo lancio di Martin verso l'area lascia rimbalzare il pallone e lo segue con lo sguardo nel breve viaggio verso l'angolino. Giustizia è fatta, si potrebbe titolare. Il pari, con rimpianto misto a sollievo, sarebbe anche un verdetto accettabile se non fosse che Norton-Cuffy, ammonito per la seconda volta negli attimi conclusivi, salterà lo spareggio salvezza col Verona. Davvero un brutto colpo per il mister di Ostia e per i trentamila fedelissimi di Marassi.

                                   PIERLUIGI GAMBINO


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