Remember Genoa: "Due contro zero", quella frase che diventò suoneria

30.03.2020 14:40 di  Franco Avanzini   vedi letture

In un periodo dove il calcio, giustamente, è stato messo in ultimo piano e si parla solamente delle vittime e dei contagi causati dal Coronavirus, noi di Genoanews1893.it abbiamo deciso di proporvi qualche aneddoto su determinate gare che il Genoa ha disputato dal 1990 ad oggi. Un modo come un altro per cercare di allietarvi in questi momenti bui nei quali il pensiero va principalmente alla situazione drammatica che si è venuta a creare in Italia e nel mondo in generale. Il nostro impegno è solamente portato a regalarvi, anche solo per un istante, qualcosa di più leggero, restando sempre pronti a ricordarvi peraltro di "stare a casa" per fare in modo che il virus venga totalmente e nel più breve tempo possibile sconfitto e debellato.  

"Arriva Milanetto, attenzione due contro ... zero, avanza Palladino davanti a Castellazzi porta vuota Milito Milito RETE RETE RETE, IMPAZZISCE MARASSI!!". 

Alzi la mano chi non ricorda questa mitica frase che diventò per un buon periodo anche una suoneria per i cellulari del tempo.  Quella gara si giocava il 3 maggio 2009, era la partita che chiudeva la giornata di campionato e l'attesa era davvero tanta. 

Come al solito il Ferraris era stracolmo ed i colori rossoblu sugli spalti erano in maggioranza, il tifo spettacolare e le coreografie da togliere il fiato.

Era il Genoa di mister Gian Piero Gasperini. In campo andavano Rubinho, Criscito, Ferrari, Biava, Bocchetti, Marco Rossi, Juric, Thiago Motta, Palladino, Sculli, Milito.

Il derby del "due contro zero" fu anche la stracittadina del "Principe" Diego Milito. Arrivato in Serie B, conquistò a suon di reti la massima serie coi rossoblu, salvo poi a fine stagione vedere quell'impresa sfumare a causa delle note vicende che spedirono il Grifone nell'inferno della Serie C. L'argentino però una promessa la fece, e fu quella di tornare in Liguria appena la squadra fosse rientrata nel calcio che conta. Passarono un paio d'anni, e Milito mantenne la promessa riabbracciando la casacca a quarti rossoblu. 

Ma tornando alla sfida derby di quel giorno, la gara a quel momento era fissata sul 2 a 1. Milito aveva aperto le marcature alla mezzora del primo tempo, ma un quarto d'ora dopo, prima del doppio fischio arbitrale per la chiusura della prima frazione di gara, pareggiò Hugo Campagnaro. Nella ripresa ancora il Principe realizzò il raddoppio riportando avanti i suoi.

Negli ultimi minuti accade di tutto: il Genoa perde prima Ferrari e quindi Thiago Motta, entrambi espulsi, la Sampdoria Hugo Campagnaro; rossoblu in nove, blucerchiati quindi in dieci. Avversari che chiudono andando all'assalto della porta di Rubinho cercando il pareggio. Gli attacchi sono continui, gli schemi sono saltati tutti, si gioca solamente a darle e a non prenderle. Ma in pieno recupero Milanetto vince un rimpallo nella propria tre quarti e lancia Palladino che parte dalla propria metà campo, quindi non in fuorigioco. La Samp era tutta all'attacco, ad eccezione del solo portiere Castellazzi.

Il resto è storia... Palladino parte, Milito lo accompagna; il primo cede all'attaccante che non si fa pregare e chiude la gara. Quel gol è certamente entrato nella storia del Genoa, non tanto per la sua bellezza, quanto per la sua "stranezza" visto che di reti del genere davvero non ne sono ricordate altre.

Il Genoa vincerà dunque quella sfida e la città, ma non ci sarebbe stato proprio bisogno di quella impresa, si colorò ancora di più col rosso e con il blu.   


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