The Day After, il possesso palla non porta punti e senza schemi...

08.11.2022 10:00 di Franco Avanzini   vedi letture

Il possesso palla non regala punti nel calcio ma per vincere bisogna segnare mandando la sfera in fondo al sacco. Semplice il ragionamento che il Genoa a Reggio Calabria ha dimenticato. Il portiere avversario Ravaglia non ha corso mai pericoli. Il calcio al piccolo trotto della squadra di mister Blessin non ha pagato. Nella ripresa il Grifone, sotto di una rete, avrebbe dovuto accelerare le operazioni ed invece ecco tanti passaggi orizzontali o addirittura indietro al portiere Semper. Una mancanza di idee e forse di schemi.

Ebbene si, probabilmente al Genoa mancano schemi che possano regalargli cambi di passo, possibilità di variare il gioco per mettere in difficoltà l'avversaria di turno. Un solo tiro in porta in oltre 100 minuti complessivi giocati da parte di Coda e soci sono davvero pochi. Squadra lenta, involuta che già contro il Brescia aveva palesato qualche problemino di troppo. A Reggio Calabria i nodi sono venuti tutti al pettine. 

Il Genoa non calcia in porta, segnata una rete raramente va alla ricerca del raddoppio. A Reggio la lentezza di manovra è stata la protagonista. Una squadra che, palla al piede, non sapeva cosa farne. Troppe volte i giocatori si scambiavano l'attrezzo del mestiere senza riuscire mai a sviluppare un'azione in profondità. La Reggina al contrario cercava sempre di velocizzare la manovra con lanci in verticale.

Una gara così può capitare ma attenzione che non diventi la normalità. In Serie B tutte le avversarie aspetteranno il Genoa per cercare di fermare quella che probabilmente in troppi hanno definito una corazzata. In realtà per nomi potrebbe anche esserlo ma sinora sul campo non si è vista una corazzata ma solamente una squadra buona, con una rosa importante che ancora non ha capito come si debba giocare nella cadetteria.

La cattiveria sportiva è importante forse più dei colpi di tacco o delle giocate d'autore. Far capire chi si è, è importante ovunque. Reggio Calabria peggio di Palermo. In Sicilia la squadra aveva dato segni di riscossa e soprattutto aveva regalato al proprio pubblico buone giocate e occasioni importanti. In Calabria invece nulla di tutto ciò. Neppure un'azione pericolosa e, salvo il gol del pareggio, neppure un tentativo verso la porta avversaria. 

Colpa di chi? Del tecnico, dei giocatori in campo oppure di chi? Certamente non dei tifosi che seguono la squadra almeno in 300 in una trasferta non agevole e che avrebbero meritato di vedere almeno combattere i rossoblu. Attenzione a riprendere subito la marcia interrotta a Reggio già contro il Como. Vincere, e possibilmente farlo bene, sarà importante. Il Genoa è sempre secondo seppur appaiato dalla Reggina e vede il Frosinone già distante di ben cinque punti.

La Serie A aspetta il Grifone; il Grifone è più forte del resto della compagnia ma dovrà ritrovare gioco, umiltà e corsa per metterlo in atto e permettere ai propri tifosi di festeggiare a maggio.  


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