The Day After: sì, il Genoa è vivo e non muore mai

07.05.2022 10:00 di Franco Avanzini   vedi letture

Mai dare per vinto il Genoa. Chi stava già preparando i "funerali" dovrà ricredersi. La squadra di mister Blessin è viva e vuole giocarsela sino in fondo. La salvezza non sarà semplice ma comunque possibile. La compagine rossoblu ha pure segnato due reti e per la prima volta nella stagione ha recuperato lo svantaggio sino a vincere la partita. Una clamorosa emozione che è andata avanti sino al 96esimo.

Il Grifone ha messo in mostra carattere e voglia, cuore e coraggio. Tutto quello che aveva chiesto il tecnico tedesco prima della partita. Ma attenzione, il primo tempo era stato più o meno giocato sulla falsariga delle ultime partite. Possesso palla, giro palla e poco altro: zero tiri in porta a parte un tentativo sul finire di Portanova. I cambi si mister Blessin parevano esser stati azzeccati ma dopo una manciata di minuti ecco la doccia fredda con la rete di Dybala (quando vede il Genoa praticamente segna sempre). 

I rossoblu hanno sbandato e parevano non aver più la forza di recuperare. Probabilmente però molti di loro avranno visto la gara di Champions Real Madrid-Manchester City nella quale gli spagnoli hanno fatto capire a tutti come il calcio sia assolutamente una scienza strana, non esatta. Fatte le debite proporzioni il Genoa ha fatto proprio il credo spagnolo.

Gudmundsson ha bucato Szczesny dopo l'ottimo servizio di Amiri e quindi ecco conquistato un rigore al 95esimo.  E dal dischetto chi poteva andare se non Criscito? Questa volta il capitano genoano non sbagliava mandando in visibilio la tifoseria genoana. A proposito della Nord: è stata davvero clamorosa, un tifo pazzesco, impensabile visto che era a favore di una squadra in piena lotta salvezza con una fiammella molto poco viva. Eppure dall'inizio alla fine non c'è stata partita: i tifosi genoani meritano di entrare nell'olimpo delle migliori curve mondiali. 

Occhi lucidi per molti, occhi sgranati per vedere ciò che capitava in campo, occhi che avrebbero voluto rivedere più e più volte quei sei minuti finali nei quali il Genoa è passato dall'Inferno al Purgatorio in un lampo. Per conquistare il Paradiso occorreranno altri due sforzi: il primo a Napoli contro una squadra che di fatto non si gioca più nulla e il secondo in casa contro un Bologna tranquillo. Sei punti per sognare e sperare. ma adesso anche Salernitana, Cagliari, Spezia e Sampdoria sanno che il Genoa non è morto ed anzi ha ritrovato la freschezza persa solamente per qualche gara.


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