The Day After, stadio Ferraris terra di pareggi per tutti

14.11.2022 10:00 di  Franco Avanzini   vedi letture

Non siamo a Natale ma i regali il Genoa li sta già confezionando e donando alle avversarie di turno. Dopo il Brescia, dopo Cagliari e Benevento, pure il Como, terz'ultimo della compagnia, porta. a casa un punto in recupero. Di più: da cinque gare consecutive il Grifone prende sempre gol (sei complessivamente) ed in queste partite ha realizzato solo (per una squadra che avrebbe quale obiettivo la Serie A) sette reti. Il Como lontano dal Rigamonti aveva conquistato solamente un punto, a fine agosto, in casa del Pisa, subendo poi una sequela di colpi a vuoto con alcuni risultati anche eclatanti come il 3 a 1 a Cosenza o il 5 a 1 a Ferrara.

Questo per dire come l'avversaria non fosse certamente di quelle più difficili da affrontare e che, come da tutti detto sino a qualche ora prima della partita, la prima di alcune partite alla portata contro formazioni di centro-bassa classifica. Ma la Serie B è questa: nessuno ti regala nulla e soprattutto anche il Como ha dimostrato come anche formazioni di bassa classifica possano rendere dura la vita a quella che tutti avevano definito una "corazzata".

Corazzata proprio non è. Se si leggono i nomi della rosa si può dire come nessuna avversaria abbia giocatori di buona caratura per la Serie B come i liguri. E allora? Allora viene a galla il problema numero uno: la mancanza di schemi offensivi che portino i giocatori ad avere più possibilità per superare le difese avversarie. E qui viene ovviamente in primo piano il lavoro di mister Blessin.

L'allenatore tedesco non è più quello della scorsa stagione quando trascinava da solo gradinata e giocatori. E così facendo donava quel quid in più che avevano permesso al Grifone di conquistare punti importanti contro squadroni come Inter e Atalanta e battere la Juventus. Quest'anno spesso lo si vede bloccato in piedi davanti alla propria panchina quasi capisse come qualcosa non vada per il verso giusto. 

Contro il Como soprattutto un cambio ha fatto pensare: perché togliere Coda e non tenerlo in campo assieme a Puscas (situazione che molti tifosi avrebbero voluto vedere). L'attaccante titolare aveva segnato il rigore del vantaggio e colpito una traversa ma nonostante ciò è stato fatto sedere in panchina a metà ripresa dall'allenatore tedesco. In tribuna intanto il presidente Zangrillo presentava un'espressione facciale che era tutto un programma.

La sosta arriva probabilmente al momento giusto. Il Genoa deve ritrovare se stesso per ripartire da Perugia con un altro piglio. Mister Blessin sarà ancora alla guida della squadra? Cambiare tanto per farlo sarebbe inutile. Ma è evidente come a gennaio, nel mercato di riparazione, il Genoa dovrà operare cercando elementi esperti e subito pronti ad aiutare questa squadra nell'arrivare positivamente all'obiettivo finale.


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